Se la grande rete si evolve in direzione dei social network, ovvero quegli ambienti virtuali pensati per rendere più facile tessere relazioni sociali con altre persone, è indispensabile poter disporre di strumenti che ci permettano di trovare non solo informazioni ma anche, e soprattutto, le persone.
Pur trattandosi di un’attività apparentemente banale (molti infatti pensano che effettuando una ricerca su Google inserendo il nome e il cognome di una persona si riescano a trovare tutte le risorse Web a lui collegate) in realtà gli strumenti di ricerca classici non riescono a scandagliare l’interno di portali sociali come LinkedIn o FaceBook, limitando quindi i risultati a blog e siti.
Per evitare di doversi iscrivere in tutti i principali social network ed effettuare infruttuose ricerche in decine di siti diversi, nasce Spock un motore di ricerca specializzato nell’aggregare le risorse Web legate alle persone e nel permetterne la reperibilità. Anche se in fase beta ancora embrionale, già si intravedono le potenzialità del progetto e, contemporaneamente, nascono alcune perplessità legate alla sfera della privacy.
Come deve comportarsi chi non vuole “farsi trovare” e nello stesso tempo peter beneficiare dei vantaggi offerti da LinkedIn o di altri social network? Con quale criterio si può tutelare da diffamazione o “bad tagging” il proprio nome considerato che tutti gli utenti possono votare i tag più pertinenti o addirittura aggiungerne di nuovi? Di contro, come fare per “essere reperibili” e ottenere un buon posizionamento?
Insomma… una beta interessante ma sicuramente da affinare non solo dal punto di vista tecnico.