Spotify annuncia il raggiungimento di un importante traguardo: quello dei 113 milioni di utenti paganti. È la stessa società a confermarlo, con un aggiornamento apparso sul sito ufficiale: la piattaforma di streaming si conferma così la più popolare del mondo. Un successo non da poco, se si considera come la stessa Spotify abbia affermato come il numero di abbonati cresca a velocità doppia rispetto ad Apple Music. Nel frattempo, gli utenti globali – quindi inclusi anche coloro che approfittano della versione gratuita del servizio – sono 248 milioni.
I dati si riferiscono allo scorso 30 settembre, così come sottolineato dalla stessa società. In questa data la società ha raggiunto la soglia di 113 milioni di utenti paganti – contro i 108 milioni di giugno 2019 – e di 248 milioni di ascoltatori attivi mensili. In totale, dalla sua apertura il gruppo ha corrisposto 13 miliardi di euro ai detentori dei diritti.
In una nota agli investitori per confermare il successo raggiunto, a margine della presentazione dei dati finanziari trimestrali, Spotify ha voluto fare un paragone diretto con il rivale Apple Music. Il colosso dello streaming crescerebbe infatti a velocità doppia rispetto all’alternativa targata mela morsicata:
Relativamente ad Apple, i dati pubblicamente disponibili dimostrano che stiamo conquistando mensilmente il doppio dei loro abbonati mensili. In aggiunta, riteniamo che il nostro engagement mensile sia all’incirca il doppio, mentre il tasso d’abbandono della metà.
Alla data dello scorso giugno, Apple Music aveva conquistato 60 milioni di utenti paganti. La piattaforma di Cupertino non prevede nessun tipo di accesso gratuito, fatta eccezione per i primi tre mesi di prova senza costi.
Così come già noto, di recente Spotify ha lasciato intendere di desiderare una stretta sugli abusi perpetrati sulla sua piattaforma, come ad esempio l’uso del Piano Famiglia – che prevede la possibilità di ascolto fino a 6 persone contemporanee, purché sotto lo stesso tetto – da parte di amici e conoscenti per limitare la spesa. Non resta quindi che attendere l’implementazione di eventuali blocchi, per conoscerne gli effetti sul numero totale di abbonati.