Dopo diverse indiscrezioni dei mesi scorsi e le prime conferme ufficiali arrivate pochi giorni fa, lo sbarco di Spotify negli USA è adesso realtà. Il servizio di streaming musicale che tanto successo ha riscosso nei paesi in cui finora è stato reso disponibile, tra i quali non figura l’Italia, si prepara a lanciare la sfida a rivali tutt’altro che secondari nel tentativo di ritagliarsi un suo spazio nel promettente mercato nord americano.
Negli USA, Spotify dovrà infatti vedersela con concorrenti come Amazon Cloud Drive, Google Music e, ultimo in ordine di tempo ma non per importanza e potenziale impatto sul mercato, il servizio iCloud di Apple. Per rivaleggiare degnamente, il nuovo arrivato mette sul piatto delle armi sicuramente interessanti, che fanno leva su un catalogo in grado di contare circa 13 milioni di brani e su un’offerta che si annuncia abbastanza flessibile.
Spotify offrirà infatti agli utenti americani tre diverse modalità di fruizione. Alla base dell’offerta l’accesso sarà “free”, cioè gratuito, ma con alcuni limiti di fruizione e soprattutto con la presenza di banner pubblicitari necessari per monetizzare il traffico di utenti. Come proposta intermedia ci sarà invece l’opzione “Unlimited“, disponibile mediante un abbonamento al costo di 5 dollari mensili che offre streaming illimitato e supporto ai PC.
Per chi vuole il massimo è previsto infine il profilo “Premium“, che al costo mensile di 10 dollari aggiungerà a quanto offerto dall’abbonamento Unlimited l’accesso completo a tutte le funzioni, compresa la gestione dei brani in locale e il supporto ai dispositivi mobili, così da permettere l’ascolto della musica praticamente dovunque.
Spotify negli USA è disponibile attualmente in beta ed è accessibile dietro inviti, ma sarà interessante valutare come verrà accolto dal pubblico americano una volta che sarà pienamente attivo e fruibile.
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