Ad oggi, chi sceglie di sottoscrivere un account gratuito a Spotify, deve accettare l’ascolto di inserzioni pubblicitarie tra un brano musicale e l’altro, così come l’obbligo di affidarsi agli algoritmi della piattaforma per la selezione dei brani in streaming, senza la possibilità di decidere quali riprodurre e in quale ordine. Un modello di business necessario per garantire la sostenibilità economica dell’intera piattaforma, obbligata a versare una quota per ogni riproduzione all’industria discografica. A breve, le cose potrebbero cambiare, almeno in parte.
Diverse fonti parlano dell’arrivo, ormai imminente (forse già nelle prossime settimane) di una nuova funzionalità chiamata Jump ed esclusiva per la formula free, che permetterà agli utenti di scegliere i pezzi all’interno di specifiche playlist. Una caratteristica on-demand, dunque, fino ad oggi riservata solamente a chi mette mano al portafogli per siglare un abbonamento di tipo Premium. Dai vertici del servizio, ovviamente, non sono giunti commenti, smentite né conferme sull’indiscrezione. Una modalità di questo tipo potrebbe incontrare qualche resistenza da parte di etichette, artisti e major discografiche. Per questo sembrano essere già state avviate trattative.
Con una modalità di ascolto simile, Spotify potrebbe offrire agli iscritti free un’anteprima di ciò che li attende qualora decidessero di sottoscrivere un account a pagamento, stimolando il loro interesse e spingendo il tasso di conversione da un tipo di fruizione all’altro. Al tempo stesso, ampliare le libertà offerte alle utenze gratuite potrebbe costituire un’arma a doppio taglio, poiché verrebbe meno uno dei valori aggiunti degli abbonamenti Premium. Si tratta certamente di valutazioni che la piattaforma ha già affrontato e valutato con estrema attenzione, nel tentativo di trovare nuove strade da percorrere per fidelizzare i propri aficionados e guadagnarne di nuovi, mantenendo così la leadership in un mercato in costante evoluzione come quello dello streaming musicale.