Stando a quanto riportato sulle pagine del portale AdAge, il colosso dello streaming musicale ha scelto il territorio australiano per sperimentare l’efficacia di una nuova feature che permette agli utenti non abbonati (coloro che si affidano alla versione free della piattaforma) di saltare la inserzioni pubblicitarie che intervallano la riproduzione dei brani, senza alcun limite.
L’idea è che così facendo Spotify sia in grado di raccogliere informazioni molto precise e dettagliate a proposito dei gusti e delle preferenze personali degli utenti, propensi a fare skip solo per l’advertising che non li interessa. Ne guadagnerebbero anche gli inserzionisti, certi che i loro spot vengano ascoltati per intero anziché solo per metà o per qualche secondo. Va precisato che al momento si parla di una feature sperimentale e che non è dato a sapere se verrà replicata altrove su più larga scala: l’obiettivo è per ora solo quello di raccogliere feedback in merito alla sua eventuale efficacia.
Secondo quanto dichiarato da Danielle Lee, Global Head of Partner Solutions della piattaforma, la funzionalità può essere in qualche modo paragonata al sistema che gestisce le playlist Discover Weekly introdotto nell’ormai lontano 2015, ma per la pubblicità. Bisogna in ogni caso tenere in considerazione che le informazioni così raccolte potrebbero non essere sempre indicative dei gusti dell’utenza: talvolta, anziché sbloccare lo smartphone e interagire con l’applicazione per interrompere lo spot, l’utente potrebbe preferire attendere per qualche secondo la sua conclusione, fornendo così un’indicazione fuorviante sui propri gusti.
C’è anche il rischio di tentare gli utenti premium di Spotify a interrompere la sottoscrizione a pagamento: i principali valori aggiunti per chi mette mano al portafogli sono infatti l’assenza di pubblicità e il download dei contenuti nella memoria interna dei dispositivi.