È stato un anno intenso il 2018 per Square. La società fondata dal CEO di Twitter, Jack Dorsey, ha avviato le operazioni il marzo scorso e, a distanza di nemmeno un anno, lancia la sua Square Card, una carta di debito gratuita destinata ai piccoli commercianti.
Serviva davvero un’altra piattaforma nel mercato del business nel mezzo di tante altre centinaia? Si, se l’idea di base è diversa dal solito. Square ha infatti pensato a un modus operandi del genere: appena un venditore riceve fondi, ad esempio da un cliente che acquista qualcosa nel suo negozio oppure online, la speso diviene automaticamente disponibile sulla sua Card.
Ciò potrebbe potenzialmente rivoluzionare il settore delle PMI, dove c’è sempre molta eterogeneità nei flussi di cassa per i quali si deve aspettare che i fondi vengano caricati e poi visualizzati sui loro conti bancari; un processo che normalmente richiede diversi giorni per essere completato. E oltre a tutto ciò, la Square Card è una tipica carta di debito MasterCard, che può essere utilizzata per prelevare contanti dagli sportelli automatici e effettuare pagamenti in negozio. Le spese, presso chi è dotato di uno Square PoS (niente di che, semplicemente un pos supportato dal servizio) ottengono uno sconto del 2,75%, con l’opportunità di dotarsi, lato commerciante, di un software che nella Square Dashboard visualizza i movimenti in ingresso e in uscita.
La mossa di Dorsey è il segno della crescente ambizione della società di entrare nel mondo degli affari. Del resto il trend globale c’è ed è in continuo fermento: l’affermazione di startup come Monzo e Tandem nel Regno Unito e Simple and Moven negli Stati Uniti ne sono la dimostrazione.