Per anni, Atari parlò di avere in progetto la realizzazione di una versione portatile del sistema ST, ma fu solo verso la fine del 1989 che fu annunciata la nascita di STacy.
Pensato principalmente per un target di musicisti professionali era, infatti, l’unico portatile dell’epoca a disporre di porte MIDI di serie.
STacy completò le caratteristiche base di un ST con la propria CPU integrata, una pratica tastiera, un dispositivo di puntamento di tipo trackball, un hard disk opzionale e uno schermo LCD in bianco e nero da 9″, in grado di operare unicamente in modalità grafica 640×400 (altri standard grafici, potevano essere utilizzati solo ricorrendo ad un monitor a colori esterno).
Originariamente ideato per operare con l’ausilio di 12 batterie standard di tipo “C cell”, tale possibilità venne esclusa non appena Atari si rese conto che il tempo di autonomia di STacy, con questo tipo di alimentazione, non sarebbe stato superiore ai 15 minuti.
Nonostante godesse di caratteristiche piuttosto interessanti, STacy presentava anche evidenti limiti. Fra questi, il prezzo decisamente alto (pari a 1995 $) e le sue dimensioni poco confortevoli: STacy non era propriamente un laptop compatto o particolarmente maneggevole e il suo peso superava i 7 Kg.
Una lacuna che gli costò, di lì a breve, la sostituzione con il più avanzato e il più agevole Atari ST Book.