Nei giorni scorsi, passeggiando tra gli stand dell’evento 3D Print Hub andato in scena a Milano, è stato possibile vedere in azione stampanti 3D di ogni tipo: quelle dedicate alla creazione di prototipi industriali, altre pensate per l’odontoiatria e modelli destinati alla creazione di accessori d’abbigliamento. Non è mancato neppure un ambizioso progetto messo in campo da una realtà tutta italiana per dar vita ad una casa a grandezza reale, ma di dispositivi come PancakeBot nemmeno l’ombra.
Come ben comprensibile già dal nome, si tratta di una stampante 3D piuttosto particolare, che permette di produrre gustosi pancake pronti da gustare. Proposta sulla pattaforma di crowd funding Kickstarter, la campagna di finanziamento ha già superato i 50.000 dollari necessari per avviare le fasi di produzione e commercializzazione. Per gli interessati, la spesa minima richiesta per l’acquisto di un’unità in pre-ordine è di 149 dollari (circa 140 euro), con le consegne che prenderanno il via nel mese di luglio. Incluso anche un software per computer Windows e OS X, che permette di personalizzare la forma da disegnare (da trasferire poi mediante scheda di memoria SD), stabilendo quali linee devono essere tracciate prima, determinandone così una differente colorazione in base al tempo di cottura.
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Al posto del classico estrusore per filamenti la stampante è equipaggiata con una siringa da cucina da riempire di volta in volta con pastella alimentare, che muovendosi viene progressivamente depositata sul piano riscaldato. Le dimensioni sono 43×21 cm. Nulla di rivoluzionario, ma di certo si tratta dell’ennesima dimostrazione delle smisurate potenzialità insite nella tecnologia legata alle stampanti in tre dimensioni, il cui unico limite è la fantasia.