La funzione principale di una stampante è ovviamente quella di depositare inchiostro sui fogli, ma i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno sviluppato una tecnologia di “unprinting” che esegue il processo inverso, ovvero elimina l’inchiostro dal foglio, utilizzando un laser di colore verde. In questo modo, la stessa carta può essere riciclata fino a 5 volte.
Solitamente il calore viene usato per depositare l’inchiostro sul foglio. I ricercatori inglesi hanno invece creato una tecnologia di “unprinting” che sfrutta il calore per vaporizzare l’inchiostro, senza danneggiare le fibre di cellulosa della carta. Il processo può essere ripetuto per 5 volte, con un evidente vantaggio economico e, sopratutto, con un risparmio sulle emissioni di CO2 legate al riciclaggio della carta.
Prima di ottenere un risultato soddisfacente, i ricercatori hanno effettuato varie prove con impulsi laser di diversa lunghezza d’onda (visibile, ultravioletti e infrarossi) e diversa durata (nell’ordine di nanosecondi). Al termine dei test, hanno scoperto che il toner viene vaporizzato da un raggio laser con una lunghezza d’onda di 532 nanometri, corrispondente alla luce visibile verde, e impulsi di 4 nanosecondi. In pratica, la luce verde attraversa le fibre di cellulosa senza danneggiarle e colpisce solo le micro particelle di toner.
Sebbene debba essere ancora perfezionata, questa nuova tecnologia permette di ridurre fino al 50% le emissioni di anidride carbonica. Al momento non è noto se il processo di unprinting possa essere integrato nelle stampanti e nelle fotocopiatrici, in quanto è necessaria una elevata temperatura. In ogni caso, la rimozione dell’inchiostro dalla carta porterà grandi benefici per l’ambiente. Attualmente il riciclo richiede enormi quantità di energia e di risorse naturali, in particolare acqua.