Con un intervento registrato in occasione del Convegno Siemens di Ischia, il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca ha promesso un impegno preciso affinchè il sud Italia possa godere di condizioni di maggior favore rispetto al passato in quanto ad “agire digitale”. Punto fondamentale del discorso, ovviamente, ancora una volta la banda larga.
Stanca, in particolare, ha spiegato come essendo venuta a mancare la partecipazione statale negli ambiti strategici del settore, oggi il ruolo delle istituzioni «è quello di assicurare una omogenea copertura del territorio con un approccio di neutralità tecnologica». Dopo aver elencato gli interventi che il suo ministero ha fin qui realizzato per cercare di dare una scossa alla rivoluzione della pubblica amministrazione, Stanca ha spiegato come intenda agire per portare la banda larga anche al Sud. «È in tale ottica che abbiamo previsto di servire le aree dove la ADSL non arriva per la bassa densità di popolazione. Stiamo lavorando per un capitolato di gara, da svolgere con le Regioni, per estendere SPC ai piccoli Comuni delle aree svantaggiate del Sud anche in modalità wireless, con standard Wimax e Wi-Fi».
Il cosiddetto Sistema Pubblico di Connettività (SPC) dovrebbe essere dunque il canale con cui le istituzioni creano una infrastruttura su cui far viaggiare un aiuto statale contro il problema del digital divide. L’uso di Wi-Fi e Wi-Max costituirebbe però una autentica inversione di tendenza rispetto a quanto finora portato avanti (gravi i vincoli legislativi sullo sviluppo della tecnologia, vincoli più volte contestati dalle associazioni di provider). Mentre il principale problema rimane dunque quello dello sblocco dei limiti imposti al wireless proprio dalle istituzioni, da più parti giungono dichiarazioni di intento che lasciano presagire un cambiamento di rotta tanto imminente quanto privo di scadenze fattive. Ed il problema dell’ultimo miglio, per ora, rimane irrisolto.