Non è realtà virtuale, non è realtà aumentata e non è nemmeno mixed reality: si chiama hyper reality. Così viene definita la nuova esperienza offerta da Star Wars: Secrets of the Empire, resa possibile dalla collaborazione tra The Void, Lucasfilm e ILMxLAB, interamente basata sull’impiego del motore Unreal Engine 4 per il rendering degli elementi grafici e dei modelli poligonali.
Il giocatore non solo si trova al centro dell’azione con la possibilità di muovere lo sguardo a 360 gradi come già avviene in tutti i titoli VR, ma può camminare, spostarsi nelle tre dimensioni dello spazio, toccare con mano oggetti reali, ricevere feedback fisici come vibrazioni e persino avvertire differenti profumi e odori durante la partita. Ovviamente un’esperienza di questo tipo richiede un ambiente adeguato: le prime location allestite si trovano a Orlando in Florida (Disney Springs), ad Anaheim in California (Downtown Disney District) e a Londra (Westfield London).
L’esperienza può essere vissuta da soli oppure in compagnia di amici, le uniche limitazioni imposte riguardano l’età (almeno dieci anni) e l’altezza (1,22 metri). I biglietti in vendita sul sito ufficiale costano 30 dollari per le location statunitensi e circa 32 sterline per quella londinese. Non proprio economico, ma un esborso comunque sostenibile per chi desidera immergersi in una nuova dimensione del gaming. A livello di trama, un team di quattro persone è chiamato a visitare il pianeta Mustafar con la missione di portare in salvo qualcosa di molto importante per la sopravvivenza dell’Alleanza Ribelle, dovendo fare i conti con enormi mostri di lava e risolvendo i puzzle che si trovano sul cammino. Ad accompagnare i giocatori ci sarà il droide K-2S0.
Esperienze di questo tipo non arriveranno mai a sostituire i videogame tradizionali, ma andranno a costituire un nuovo filone di intrattenimento, destinato in primis ai parchi giochi e venue appositamente preparate. Rappresentano in un certo senso l’evoluzione dei cinema 4D di un tempo.