Qualche anno fa la notizia del possibile arrivo di Starbucks in Italia è stata etichettata come l’ennesima bufala ben costruita e diventata in tutta fretta virale sui social network. Eppure, quella menzogna nascondeva un briciolo di profetica verità: la catena di Howard Schultz sta per debuttare anche nel nostro paese, dove il caffè è storia, è passione, è tradizione, è quasi un rituale sacro.
Starbucks a Milano
La città scelta dal gruppo per muovere il suo primo passo italiano è il capoluogo lombardo. La prima caffetteria della sirena con due code aprirà a Milano, all’ombra della madùnina, nel settembre del prossimo anno. Ancora manca la conferma ufficiale, che arriverà solo dopo la firma definitiva per allestire il locale nell’ex palazzo delle Poste in piazza Cordusio. Stando a quanto riporta oggi Repubblica, le attività promozionali prenderanno il via già a gennaio, così da alimentare l’attesa per l’esordio di un marchio già presente in decine di territori di tutto il mondo. A proposito dell’iniziativa, Schultz mette le mani avanti.
Non abbiamo l’ambizione di insegnare agli italiani come si fa il caffè, ma vogliamo mostrarvi quello che abbiamo imparato.
Un chiarimento che in molti riterranno doveroso. La realtà è che, se si guarda a ciò che Starbucks rappresenta oggigiorno all’estero, il termine “caffetteria” va un po’ stretto. Soprattutto nelle metropoli d’oltreoceano i locali del gruppo sono luogo d’aggregazione, spazio dove concedersi qualche minuto di relax o dedicarsi al lavoro sfruttando la connettività WiFi offerta. Non a caso, nel corso degli anni, sono state messe in campo iniziative in partnership con protagonisti dell’ambito hi-tech, come Spotify, per offrire playlist create ad hoc.
Starbucks sta per arrivare (o forse sarebbe meglio dire tornare) a Milano, laddove quasi quarant’anni fa Howard Schultz, passeggiando e osservando i bar distribuiti per Corso Vittorio Emanuele, ebbe l’intuizione di costruire un business globale.