Starfleet, potrebbe essere questo il nome di un nuovo smartphone equipaggiato con il sistema operativo webOS. L’indiscrezione giunge dalle pagine del forum webOSNation, dove nei giorni scorsi è comparso un messaggio firmato da Christopher Williams, a capo di un’azienda chiamata Syscom.
La natura di quanto riportato di seguito impone di prendere il tutto con le dovute cautele, ma le due immagini allegate all’intervento di Williams (e visibili in questo articolo) sembrano dare credibilità al rumor. Ecco quanto dichiarato all’interno del suo post, dove si fa cenno anche alle specifiche hardware integrate sotto la scocca dello Starfleet.
Ottime notizie per la community di utenti webOS. Mi chiamo Christopher Williams e ho creato un dispositivo webOS ispirato al design del Samsung Infuse 4G. L’obiettivo della mia azienda è quello di prendere il sistema operativo e aggiungere ciò che ancora manca.
Il telefono in questione è equipaggiato con un display da 4,5 pollici Super AMOLED, processore Hummingbird da 1,2 GHz e fotocamera da 8 megapixel. Al momento ne ho creati alcuni prototipi e anche la realizzazione di un laptop con webOS è in cantiere.
Secondo il mio parere, webOS è quanto di meglio l’industria mobile abbia mai avuto e vogliamo produrre hardware alla sua altezza, integrando nuove funzionalità. Per questo chiediamo a tutti quali sono i desideri per questo progetto.
Alcuni degli iscritti a webOSNation hanno espresso i loro dubbi in merito alla credibilità del messaggio, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di un design simile a quello già visto nel modello Infuse 4G. La replica di Christopher Williams non si è però fatta attendere, con un nuovo intervento che chiarisce questo aspetto.
Il team legale di Samsung è felice della nostra scelta e non ci ha concesso solamente di utilizzare il licenza la tecnologia del display, ma anche quella del SoC (system-on-a-chip).
Se confermata, la notizia potrebbe rappresentare un primo passo verso il rilancio di webOS in salsa open source, auspicato nelle scorse settimane anche da Meg Whitman, CEO di Hewlett-Packard.