L’ecosistema startup mette un altro mattoncino importante per le sue fondamenta. Entrano in vigore da oggi gli incentivi fiscali previsti dal decreto del 20 marzo recanti “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”. In questo decreto ci sono misure pensate non per le startup, che hanno già vantaggi fiscali propri, ma per chi crederà in loro.
Il decreto appena pubblicato in Gazzetta è l’ultima parte di tutto quanto previsto già dall’allora Decreto Crescita e si rivolge alle imprese. Per loro, gli incentivi sono sia per persone fisiche che non e le detrazioni sull’imponibile sono notevoli:
- Per le persone fisiche la detrazione dall’imposta lorda sui redditi è pari al 19% della somma investita nelle startup innovative fino a un importo massimo di 500 mila euro.
- Per le società la deduzione dal reddito imponibile è invece pari al 20% della somma investita nel capitale sociale delle startup, nei limiti di un importo massimo pari a 1,8 milioni di euro.
Uno degli aspetti più rilevanti di questo decreto sta nel fatto che è retroattivo, vale cioè per l’anno fiscale già chiuso, il 2013, per il 2014 e il 2015.
Il decreto incentivi investimenti in #startup è pubblicato in GU http://t.co/82B9eKI94S Now it is up to you!
— Stefano Firpo (@StefanoFirpo) March 20, 2014
Incentivi, crediti di imposta, fondi
Sulle startup c’è davvero stato molto lavoro e si sono ottenuti risultati nient’affatto scontati. Come orgogliosamente spiegato agli Stati Generali di Italia Startup dallo stesso Firpo, a capo della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico, «in questi due anni si è fatta politica industriale». Gli incentivi alle imprese, che potranno così ottenere un vantaggio fiscale investendo nelle startup o anche nelle società che fanno venture capital, arricchiscono il quadro delle opportunità concesse dalle leggi dello Stato alle nuove imprese innovative.
Un decreto interministeriale precedente, quello del 23 ottobre vigente da gennaio, aveva già disposto un contributo sotto forma di credito di imposta alle imprese, per l’assunzione a tempo indeterminato di personale impiegato in attività di Ricerca e Sviluppo. Inoltre, bisogna sempre ricordare tutto quanto è a disposizione delle startup medesime, che una volta ottenuto il riconoscimento e registrate presso le camere di commercio, hanno noti vantaggi fiscali e sui contratti di lavoro. È inoltre possibile già dall’anno scorso accedere ai fondi di garanzia aperti sia alle PMI che alle startup e gli incubatori.
Le startup in Italia
Dal registroimprese si legge che le startup innovative sono attualmente 1792: 355 in Lombardia, 202 in Emilia-Romagna, 187 nel Lazio, 138 nel Piemonte. Corrispondono alle caratteristiche individuate dalla legge 221, che ha creato una policy grazie alle quale ci sono diverse misure di sostegno e anche i primi risultati concreti, illustrati da un recente e interessante rapporto del MISE. L’Italia ha messo in campo modalità innovative sulla raccolta di capitali, sull’accesso al credito, la flessibilità. Entro breve saranno anche pubbliche le linee guida del MISE per le startup visa, che saranno integrate nel portale gestito dello stesso ministero per attrarre startup e investimenti dall’estero.