Uno studio creativo decide di lavorare in proprio per realizzare animazioni per bambini e sfrutta i device mobili invece del mercato televisivo. La vicenda di Crabtoon e della serie Mash&Co ha convinto l’area startup del Salone Internazionale del Libro di Torino, dove sono ospiti. I loro cartoni, disegnati da ungheresi, prodotti da italiani e venduti sui windowsphone di mezzo mondo, sono un esempio odierno di come produrre contenuti editoriali fuori dai metodi canonici.
Mash&Co per l’ambiente Microsoft è il frutto dell’incubazione della società americana della startup di Vincenzo Merenda e Katrin Ann Ormeta, due graphic designer folgorati da uno stage al MOME a Budapest e tornati in Italia per creare un team internazionale che si dedicasse a prodotti indipendenti per bambini e le famiglie. L’investimento di Microsoft ha preteso un solo vincolo: realizzare l’applicazione per lo store di Windows. Il primo prodotto del loro lavoro è un brand transmediale che ora vanta 40 mila download negli Usa, in Germania, Italia, Vietnam. I prossimi sviluppi sbarcheranno anche sugli altri ambienti mobile.
Come visit us at #SalTo15! #Crabtoon's @mashandco_kids is here! #mashandco #kidsapp #indiedev #booktothefuture pic.twitter.com/QG9wlxk3Y7
— crabtoon (@crabtoon) May 14, 2015
Intervista a Vincenzo Merenda
Due amici, Mash il fungo e la lumaca Periwinkle, in viaggio per trovare una soluzione alla siccità della loro terra, e poi un intero mondo di personaggi che accompagnano i bambini in età prescolare tra giochi ed esercizi per stimolare la loro intelligenza. Questi personaggi potrebbero tranquillamente far parte di una serie animata, invece sono visibili solo su un tablet o uno smartphone.
La differenza e sostanza della vostra idea è questa: non aspettare l’occasione di una puntata pilota su un broadcast, il canale esiste già, ed è il web.
Direi che è proprio così. Per noi il prodotto animazione va ripensato partendo dal digitale, quindi anche la storia, i personaggi stessi, non possono essere realizzati pensando a un unico media, perché la transmedialità consente di produrre animazione interattiva.
In quante lingue è tradotto, in partenza, Mash&Co?
Otto lingue. I nostri mercati di riferimento sono l’america, certamente anche l’Italia e l’oriente. Crediamo nel brand e crediamo debba entrare in tanti mercati. Mash&Co è stata applicazione della settimana negli Usa, ha ricevuto diversi apprezzamenti.
Le applicazioni piacciono quando si tratta di lasciarle in mano ai bambini?
Assolutamente. Presentare il tuo prodotto come applicazione significa validarlo democraticamente, perché tutti possono commentare e dare un voto e il download mostra subito il tuo successo. Poi, una volta che l’idea si è consolidata, si può anche pensare di posizionarla come serie animata televisiva e conta già di una certificazione del mercato.
Immagino che sui contenuti abbiate lavorato con molta attenzione…
È la preoccupazione principale: inserire valori come la famiglia, l’amicizia, l’ambiente, e stimolare le skills cognitive dei bambini. Utilizziamo tre diversi tipi di cartoni: quelli classici, passivi, quelli interattivi e infine i mini-game, giochi e semplici attività con cui il bambino impara ad associare due o più oggetti insieme, a scoprirne le funzioni principali e a raggiungere gli obiettivi. I genitori possono giocare con i bambini e monitorare i loro progressi. Crediamo che le applicazioni possano davvero rafforzare l’educazione dei bambini, compresi i più piccoli, per questo abbiamo lavorato a contatto con psicologi dell’infanzia che ci hanno aiutato a definire questi obiettivi.
Book to the future
Sulla scia del successo del 2014, quando le aziende selezionate conquistarono il pubblico e gli addetti ai lavori, anche quest’anno uno spazio del Salone del libro di Torino è interamente riservato a 10 startup che offrono servizi innovativi per la fruizione dei contenuti editoriali. Grazie all’iniziativa del Salone Internazionale, Lingotto Fiere e il il Centro per l’Innovazione di Intesa Sanpaolo, si è costruita un’area dell’innovazione dove, durante il periodo di svolgimento del Salone, le 10 startup parteciperanno ad attività laboratoriali, in cui viene richiesto di elaborare un format digitale creativo e innovativo a partire da determinati contenuti. Tra i format presentati, un’apposita giuria sceglierà quello che più si sarà distinto per applicabilità, fruibilità e creatività e la startup vincitrice potrà accedere al percorso di accelerazione di Intesa Sanpaolo.
Numerosi gli argomenti affrontati nell’ampio programma di incontri che si svolgono nella sala dell’area. Si parlerà di strategie social, come l’utilizzo di hashtag come strumento di engangement; al Salone sbarcheranno anche le tecnologie indossabili, l’avvento del digitale ha influenzato anche il mondo del fumetto, la graphic novel, il transmedia storytelling; si parlerà di accesso agli open data, di scrittori indipendenti e self-publishing, di Slow Journalism.