Al finanziamento dei progetti legati alla Stazione Spaziale Internazionale, dedicati in primis alla ricerca scientifica, collaborano agenzie spaziali di tutto il mondo. Tra queste, insieme alla statunitense NASA, alla russa RKA, alla giapponese JAXA e alla canadese CSA, oggi anche l’europea ESA conferma la propria intenzione di prolungare la propria partnership fino al 2024.
Questo comporterà una spesa quantificata in 807 milioni di euro, più altri 153 milioni per la realizzazione degli esperimenti che prenderanno vita a bordo della ISS. L’Agenzia Spaziale Europea potrò così portare a bordo della struttura altri astronauti e proseguire la realizzazione di un modulo di servizi per il vettore EM-1 Orion, oltre ad avviare la costruzione di una seconda unità. Entusiasta della decisione Charles Bolden, amministratore della NASA, che nel suo intervento ufficiale non manca di sottolineare l’impegno di respiro più ampio che mira all’esplorazione dello spazio più profondo, mettendo nel mirino il pianeta rosso.
Sono felice che tutti i partner della Stazione Spaziale Internazionale si siano uniti a noi rinnovando il loro impegno per l’operazione fino almeno al 2024. Il contributo dell’ESA è essenziale e siamo pronti a continuare la collaborazione con ESA, CSA, JAXA e Roscosmos, così come con le agenzie di altre nazioni per spingere i limiti dell’esplorazione umana nello spazio nel sistema solare, come parte del nostro viaggio verso Marte.
Costruita a partire dal 1998, la Stazione Spaziale Internazionale è stata lanciata con l’obiettivo iniziale di rimanere attiva in orbita fino al 2016. Poco dopo aver reso la ISS operativa si spostò la deadline al 2020 e infine al 2024. Ora si ipotizza un ulteriore prolungamento del ciclo vitale fino al 2028. Tra i moduli in fase di test c’è anche Bigelow Expandable Activity Module, progetto che un giorno potrebbe consentire di trasportare su Marte unità abitative gonfiabili per ospitare essere umani in ambienti extraterrestri.