Steam nega vendita giochi usati: Valve condannata

Valve è stata condannata dalla Francia perché Steam non permette agli utenti di rivendere i giochi usati.
Steam nega vendita giochi usati: Valve condannata
Valve è stata condannata dalla Francia perché Steam non permette agli utenti di rivendere i giochi usati.

Il tribunale francese ha condannato Valve, società proprietaria di Steam, per aver impedito la vendita dei giochi usati sulla nota piattaforma. A vincere la causa, l’UFC-Que Choisir (associazione dei consumatori francesi): secondo quanto stabilito dalla Corte Regionale di Parigi lo scorso 17 settembre, dunque, Valve dovrà rivedere l’accordo di licenza di Steam, in particolar modo la clausola che non permette agli utenti di rivendere i giochi acquistati.

Essendo Steam una piattaforma che consente di comprare titoli esclusivamente in formato digitale, la società avrebbe dovuto trovare una soluzione per permetterne la rivendita dal momento che il suo impedimento rappresenta una violazione dei diritti dei consumatori, i quali possono tranquillamente vendere le copie fisiche dei videogiochi usati.

Quali saranno allora le conseguenze? Al momento non c’è nulla di certo, ma, secondo quanto riportato dall’utente Reddit BetaKeyTakeaway, è possibile che Steam e altri negozi digitali dovranno rivedere diverse clausole relative agli accordi di licenza: non è da escludere che la piattaforma cominci a vendere giochi solo in abbonamento, permettendo agli utenti di giocare al titolo scelto per un periodo di tempo limitato; potrebbero anche sparire gli aggiornamenti gratuiti, dato che la possibilità di rivendere i titoli penalizzerebbe non poco le entrate degli sviluppatori; potrebbero non esserci più sconti sui giochi, ma soltanto la riduzione dei prezzi di listino.

Queste e altre conseguenze non è ciò a cui andrebbe incontro la sola Francia, ma tutta l’Europa, che potrebbe diventare un mercato separato come la Cina (con il rischio che molti titoli non arrivino più dalle nostre parti). È ovviamente presto per tirare le conclusioni, ma lo scenario che si prospetta non è certo dei migliori.

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