Sono passate ormai 12 ore circa dall’annuncio dell’addio di Bill Gates a Microsoft. Il passaggio è stato comunicato con tutti i dettagli del caso tentando di rendere lo shock quanto più edulcorato possibile: Gates è sinomino di Microsoft e dividere i due concetti non sarà semplice. Soprattutto non sarà semplice spiegare la cosa agli analisti, facendo in modo che l’assenza di Gates possa essere avvertita come una “mancanza”, un problema che possa rallentare la crescita.
Per questo motivo anticipando l’apertura dei mercati azionari Steve Ballmer è intervenuto sull’argomento offrendo per Microsoft il quadro di una squadra affiatata, unita e decisa a portare avanti la missione ereditata da Gates. In una intervista concessa a Reuter, l’Amministratore Delegato (peraltro cooetaneo proprio di Gates) ha spiegato: «la società ha una grande e lunga missione. Sono esaltato da ciò. Penso che sorprenderemo la gente con il nostro enorme successo […] Sto mandando avanti la società da sei anni e mezzo dunque non anticipo nessun combattimento interno per il potere […] le persone devono capire che il genere di cose di cui mi occupo sono diverse da quelle di cui si occupa Bill».
Nessuna “gelosia” nei confronti di Ray Ozzie o Craig Mundie: Ballmer rimarrà sulla sua poltrona ancora per «moltissimo tempo» e Microsoft è destinata a portare avanti la propria mission con ancor più forza che non in passato. Il trasferimento delle competenze sarà graduale, l’addio definitivo non è in previsione, l’abbandono dei compiti quotidiani è differito di 2 anni ed i ruoli sono già stati assegnati. Microsoft non poteva consegnare al mercato una situazione più chiara di questa, ma ora sarà l’apertura di Wall Street a dare il proprio giudizio: cosa sarà Microsoft senza Bill Gates?