Il presente è Windows, ma il futuro è Azure. Il presente è nelle decine di milioni di licenze di Windows 7 già distribuite, il futuro è invece in una nuvola e nei servizi che vi risiederanno. La transizione è in corso, ma Steve Ballmer spinge forte sull’accelleratore: il gruppo è pienamente concentrato sullo sviluppo delle soluzioni future e poco alla volta l’intera forza lavoro di Redmond sarà spostata verso la nuova realtà.
Steve Ballmer ha voluto dimostrare come Microsoft sia impegnata a fondo nello sviluppo della prossima dimensione “cloud”. Già oggi il 70% dei dipendenti starebbero lavorando in qualche modo sul cloud computing, ma entro un anno la percentuale salirà al 90%. L’intera produzione Microsoft (dai software al mobile, passando per la Xbox e Bing) è orientata all’integrazione futura, qualcosa che Ballmer descrive come una “visione”, un’ispirazione divenuta scommessa. Qualcosa su cui, è chiaro, Ballmer ha già disposto il proprio convinto “all in”. E non è un bluff.
La costruzione del futuro inizia dall’ammissione degli errori del passato. Ballmer spiega come Microsoft abbia sbagliato in modo particolare nella mancata standardizzazione delle proprie iniziative in campo mobile, il che ha impedito la raccolta del reale valore che il settore poteva esprimere. Le pressioni e le idee della concorrenza hanno però ora reso chiara la direzione da percorrere, ed è questo un passaggio fondamentale: il mobile sarà entro breve il viatico fondamentale per l’accesso al “cloud” ed avere dispositivi di successo sul mercato avrà più o meno la stessa importanza che i browser hanno avuto in passato per l’accesso alla navigazione online.
Attorno al cloud sono molte le scommesse da portare avanti. Nella ricerca come nel gaming, nei servizi sul Web come nell’entertainment. Ballmer nel proprio speech ha reso omaggio a Ray Ozzie, il quale è giunto in Microsoft 5 anni or sono per sostituire in parte le funzioni di Bill Gates ed in questo passaggio di consegne è avvenuta la vera mutazione che da Windows porterà ad Azure. Ballmer rende merito alla presentazione di Ozzie all’azienda come il primo passo del percorso intrapreso. Microsoft, insomma, non è in ritardo, ma semplicemente starebe portando avanti una rivoluzione complessa e radicale iniziata molto prima rispetto a quanto generalmente avvertito.
Da parte di Ballmer nessuna novità sostanziale in termini concreti, ma la presentazione del sito che esprime le convinzioni del gruppo ed una promessa forte per l’impegno di Redmond nella ricerca, nella tutela della privacy, nella sicurezza del “cloud” e nella ricerca di nuove soluzioni per monetizzare la nuova dimensione. Quel che Microsoft cerca è qualcosa che vada oltre i 10 link di Google e l’App Store di Apple: una nuova struttura offrirà nuove opportunità, nuovi business e nuove soluzioni.