Apple sembra ultimamente molto orientata al settore televisivo, non solo per via dell’imminente lancio di una nuova versione di Apple TV, ma anche per il progetto di una iTV di cui si discute da un paio di anni. Cupertino è ormai pronta a lanciarsi in un mercato così sovraffollato per rivoluzionarlo, ma pare che Steve Jobs fosse tutto fuorché soddisfatto di questa strategia. È quanto emerge da “Haunted Empire: Apple After Steve Jobs”, nuovo libro sulla mela morsicata scritto dalla giornalista Yukari Iwatani Kane del Wall Street Journal.
Stando a quanto riportato, durante un meeting con i top 100 dipendenti, il compianto co-fondatore di Apple avrebbe espresso tutte le sue perplessità sul mercato di televisori e strumenti affini. Questo tipo d’incontro, su cui Cupertino chiede la massima segretezza, è una sorta di punto della situazione sugli obiettivi raggiunti dall’azienda. Alla domanda di un dipendente sulla possibilità che Apple potesse rilasciare un proprio televisore, così sembra l’iCEO abbia risposto:
«No. I TV sono un business terribile. Non vengono cambiati spesso e i margini fanno schifo».
A differenza dell’universo degli iDevice, ad esempio gli iPhone, dove l’utente si tuffa in un nuovo acquisto all’incirca ogni due anni, così non è per i televisori. A meno che non venga lanciata sul mercato una nuova tecnologia – si pensi al semplice digitale terrestre italiano oppure all’HD – i consumatori tendono a mantenere in vita lo stesso apparecchio finché non smette di funzionare per sopraggiunta vecchiaia. E possono passare anche decenni prima che un TV, almeno quelli di buona fattura, si imbatta in un guasto irrimediabile.
Nel 2010 i rumor su iTV si erano già ampiamente diffusi, così come Apple TV risultava una realtà decisamente assodata. Ma è forse per questa visione di Steve Jobs che il set-top-box targato mela è rimasto “un hobby” fino allo scorso mese, quando finalmente ha ricevuto la sua doverosa promozione su Apple Store, anche in vista dell’imminente aggiornamento. Non bisogna, però, dare troppo peso alle parole dell’iCEO. Nel 2003, ad esempio, aveva affermato che Cupertino non avrebbe mai potuto approfittare del settore della telefonia mobile, perché poco interessante e scarsamente foriero di grandi guadagni. Quattro anni dopo, l’iCEO ha evidentemente cambiato idea con il lancio del primo iPhone.