Prima dell’avvento di Siri, prima ancora dell’esplosione del mercato dei set-top-box, Steve Jobs già pensava al futuro di Apple TV. È quanto si apprende dall’ennesimo documento rilasciato durante il processo in corso tra Cupertino e Samsung, uno scambio di mail tra il compianto iCEO e Phil Schiller sul futuro della mela morsicata. E fra le tante proposte, emerge quella di una bacchetta magica per l’intrattenimento da salotto.
Lo scambio risale al 2010, quattro anni fa, quando Apple si trovava in una posizione difficile: combattere la concorrenza Android – Steve Jobs fa esplicito riferimento a una “guerra santa” contro il robottino verde – e affermare iPad sul mercato. Giunti nell’era del post-PC – spinta proprio dalla Mela che, con i suoi dispositivi, ha reso il computer uno strumento affiancato e non più superiore ai device da taschino – il co-fondatore di Apple si è trovato a dover ipotizzare un nuovo futuro per l’azienda.
Si inizia dalle tecnologie cloud, ai tempi più avanzate per Microsoft e Google, per quel che poi sarebbe diventato iCloud. E si arriva al mondo degli accessori, la definizione di un “must have” per l’universo di iOS dove anche Apple TV sarebbe stata protagonista. Così Steve ipotizza la nascita di “Apple TV 2”, con più contenuti, la possibilità di sottoscrivere abbonamenti a canali via cavo, app e molto altro. E fra tutte spicca una “magic wand”, una bacchetta magica per controllare il dispositivo rimanendo seduti comodamente in poltrona.
Nelle mail rese pubbliche non sono specificate le caratteristiche di questo misterioso accessorio, ma risalendo ad alcuni brevetti Apple – in realtà mai tradotti in un prodotto reale – si può ipotizzare un controller remoto in stile Wii, un oggetto per tradurre i movimenti dell’utente in comandi. In altre parole, il consumatore si sarebbe ritrovato davanti ad Apple TV armato di bacchetta, pronto a dirigere una sinfonia di cambio di canali, scelta dei contenuti a noleggio, streaming intradomestico e molto altro ancora. Difficilmente un simile proposito verrà oggi realizzato, anche perché il mercato e la stessa Cupertino si stanno muovendo su altri fronti: oltre alla ricerca vocale con Siri, infatti, l’acquisizione di PrimeSense lascia intendere l’arrivo di un sensore di movimento senza accessori remoti, come Kinect di Microsoft.