Steve Jobs ha bocciato più di 200 spot per “I’m a Mac”, la campagna pubblicitaria di successo andata in onda nella metà degli anni 2000. È quanto comunica Justin Long, la star di questi spot, in una recente intervista. A quanto pare, il co-fondatore di Apple trovava gran parte del girato “eccessivamente divertente”.
La campagna “I’m a Mac” non ha bisogno di troppe presentazioni: avviata a metà degli anni 2000, in particolare durante il passaggio dai PowerPC ai MacIntel, la promozione pubblicitaria vedeva affiancati due personaggi su sfondo bianco, pronti a interpretare rispettivamente un Mac e un PC. Justin Long era, appunto, l’attore scelto per dar vita ai computer targati mela morsicata.
Secondo quanto rivelato dall’artista, Steve Jobs avrebbe bocciato ben 200 dei 323 spot girati, poiché eccessivamente divertenti. A quanto pare, l’iCEO preferiva un umorismo più sottile e raffinato per il proprio marketing. Ecco cosa ha riferito Long a Entertainment Weekly:
Ho notato che alcuni dei più divertenti non sono mai andati in onda. Uno in particolare, mi ricordo, vedeva Zach Galifianakis interpretare un Babbo Natale ubriaco. Sarei morto per vedere quello spot, ma ci hanno detto che Steve Jobs preferiva le pubblicità non troppo divertenti. […] Jobs pensava che l’eccesso di umorismo avrebbe distratto dal tema dello spot. Se le persone si fossero troppo focalizzate sull’umorismo, avrebbero perso l’idea del prodotto rappresentato.
Nonostante questa bocciatura, la campagna è stata un successo a livello internazionale, una delle migliori mai realizzata dal team di creativi partner di Apple. Jason Sperling, uno dei creatori dei filmati promozionali di questa campagna, ha in più occasioni sottolineato il perfezionismo di Jobs:
Steve Jobs voleva la perfezione. Dopo aver notato un impercettibile riflesso in uno schermo, disse al team: “Perché non migliorate l’illuminazione”?
Long, dopo aver lavorato con Apple, è diventato uno dei volti delle campagna Huawei.