Al terzo weekend di programmazione, il film su Steve Jobs non è riuscito a risollevarsi ai botteghini, segnando incassi sotto le aspettative. Per questo, stando a quanto comunicato dal portale cinematografico Box Office Mojo, Universal avrebbe deciso di ridurre le sale statunitensi in cui il film è in proiezione.
Nonostante un’anteprima dai risultati record, in alcune sale selezionate a inizio d’ottobre, il film su Steve Jobs con Michael Fassbender non sembra aver attratto le attenzioni degli spettatori a stelle e strisce. Giunto al suo terzo weekend di programmazione, il film sarebbe stato già rimosso da diverse sale: così come comunica Box Office Mojo, dagli iniziali 2.072 cinema, si è giunti agli attuali 421.
Il film, sceneggiato da Aaron Sorkin e diretto da Danny Boyle, vede un cast di tutto rispetto: oltre al protagonista Michael Fassbender, infatti, hanno partecipato alla produzione grandi star hollywoodiane come Kate Winslet e Seth Rogen. Eppure la pellicola non sarebbe ancora riuscita ad eguagliare ai botteghini i 30 milioni di dollari necessari per realizzarla, tanto che gli appassionati sperano ora nel recupero con la distribuzione home video.
Difficile comprendere le motivazioni di questa caduta, sebbene alcune ipotesi si possano intravedere. Oltre alle polemiche della vigilia sulle ricostruzioni storiche della trama, basata sulla biografia di Walter Isaacson, forse il titolo soffre di sovraesposizione della figura di Jobs. A seguito di un altro film dedicato negli ultimi anni, numerose biografie, documentari e approfondimenti televisivi, sembra che l’interesse del pubblico si sia fatto più settorializzato, forse anche per combattere un effetto confusione di così tante pubblicazioni. La critica, al netto delle polemiche che hanno coinvolto a distanza anche Sorkin e Tim Cook, è stata comunque positiva: per gli esperti, infatti, il film è ben diretto, recitato magistralmente e accattivante da gustare. Non resta che attendere, quindi, la futura evoluzione nei rimanenti botteghini.