Steve Jobs continua a stupire a oltre otto mesi dalla sua scomparsa. Pare, infatti, che proprio qualche mese prima della morte l’ex iCEO si sia offerto di consigliare nientemeno che Barack Obama, il Presidente degli Stati Uniti, sulle strategie da perseguire per la rielezione alla Casa Bianca.
È Bloomberg a svelarlo, riportando degli incontri avvenuti lo scorso anno non solo tra Steve Jobs e il Presidente, ma anche con Jim Messina, l’attuale Campaign Manager per le presidenziali. A quanto pare, Jobs avrebbe spiegato alcuni dettagli su come sfruttare la tecnologia per raggiungere al meglio gli elettori.
La prima campagna presidenziale di Obama si è svolta in uno spazio tecnologico praticamente neutro, dove tablet, smartphone e social network – seppur presenti – non avevano ancora raggiunto il livello di penetrazione di cui godono oggi. Per la seconda tornata, perciò, il Presidente si è dovuto confrontare con una realtà nuova, dove il dibattito politico scorre veloce sulla Rete e dove le opinioni degli internauti possono davvero spostare l’ago della bilancia del voto. E pare fosse proprio questa la principale preoccupazione di Jobs:
«L’ultima campagna è stata programmata solo su una coppia di canali, il Web e la mail. Ora, bisogna creare contenuti per una varietà decisamente più ampia di canali – Facebook, Tumblr, Twitter, YouTube, Google – perché gli utenti sono decisamente più segmentati di quanto lo fossero quattro anni fa.»
Stando a quanto dichiarato da Messina, Jobs avrebbe consigliato a Obama di rendere virali le proprie campagne, concentrandosi maggiormente su ogni singolo utente. E così è stato: basta scorrere il profilo Twitter ufficiale del Presidente per accorgersi come, nel limite del possibile, si risponda alle richieste specifiche di singoli internauti. Sembra, però, che non sia stato solo Jobs a preoccuparsi della rielezione di Obama: il suo team di lavoro avrebbe avuto contatti anche con Facebook, Google, Microsoft, DreamWorks, Zynga, Salesforce, il regista Steven Spielberg e, ovviamente, Eric Schmidt.