La Pixar Animation Studios passa alla Walt Disney e con questa moneta di scambio un importante cordone ombelicale viene teso tra la stessa Disney ed il gruppo Apple: il legame è nella persona stessa di Steve Jobs. L’accordo, giunto sulla base di 7.4 miliardi di dollari, «darà agli animatori di Pixar il controllo creativo sullo studio di cartoon più famoso al mondo e renderà l’ad di Pixar Steve Jobs il maggior azionista individuale di Disney» (Reuters).
L’operazione di acquisto è già stata approvata da entrambe le compagnie sulla base di uno scambio pari a 2,3 azioni Disney per ogni singola azione Pixar emessa. Con questa operazione Steve Jobs (proprietario di oltre il 50% dello stock Pixar in qualità di co-fondatore del gruppo) viene ad avere in tasca il 7% circa dell’azionariato Disney entrando così formalmente a pieno diritto tra le voci più autorevoli nelle politiche commerciali del gruppo. Sebbene l’operazione abbia trovato l’assenso e l’accordo delle parti in causa, prima di procedere all’effettiva acquisizione bisognerà aspettare tempi formali in cui l’operazione verrà analizzata a rigor di norma. Entro l’estate si dovrebbe giungere all’atto finale della firma.
“Alla ricerca di Nemo” e “Gli incredibili” sono solo i due nomi più altisonanti della collaborazione che ha unito in passato Pixar e Disney attorno al mondo dell’animazione. Ora le due aziende saranno tutt’una, sebbene si sia precisato fin da subito come i due gruppi di lavoro rimangano separati continuando a lavorare per come è stato fatto finora. Associated Press ha raccolto alcune analisi della Vogel Capital Management secondo cui l’accordo sarebbe estremamente positivo per entrambe le parti e l’applauso andrebbe dunque a chi ha tessuto la trama degli accordi: Steve Jobs.