Steve Jobs era piuttosto amato e apprezzato non solo dai fan di Apple, ma anche dai professionisti. Uno di questi è il fotografo Doug Menuez, che ha trascorso ben quattro anni a fianco dell’ex iCEO per un progetto fotografico sul suo lavoro, il quale ha appena rilasciato un’interessante intervista dove rivela alcune informazioni sul loro rapporto, sul genio di Jobs e su quello che ha definito “il periodo più emozionante della sua vita”.
Doug Menuez spiega come non fosse facile lavorare con Steve Jobs: era un uomo molto riservato e controllato, e c’è da sottolineare che il fotografo l’ha conosciuto negli anni ’80 quando Jobs è stato costretto ad abbandonare il suo ruolo da leader in Apple, passando così a NeXT. Dopo la conclusione del progetto, i due non hanno più collaborato insieme e non sono rimasti in contatto, ma le immagini scattate sono state conservate negli archivi della Apple Collection di Stanford.
In base a quanto emerso dall’intervista, Steve Jobs era amareggiato e arrabbiato per quello che era successo in Apple, ma allo stesso tempo poneva entusiasmo in tutto quel che faceva, in ogni nuovo progetto. Secondo il fotografo, il suo modo di lavorare era interessante da guardare ed era fonte d’ispirazione per chiunque gli stesse accanto.
Steve Jobs era anche un perfezionista, forse anche troppo, e chiunque doveva lavorare per lui sapeva già a prescindere che non sarebbe stata una collaborazione semplice, ma anzi la sfida più difficile della propria vita. Ma parte della sua genialità consisteva proprio nel saper spingere le persone al limite possibile del loro talento. Una figura che sarà difficile dimenticare, soprattutto per gli amanti della Mela.