Apple è certamente una delle società leader nella registrazione dei brevetti: dal 2001 a oggi, sono quasi 5.000 i progetti – molti dei quali mai realizzati – presentati e riconosciuti all’US Patent and Trademark Office. Una mania che ha portato direttamente all’attuale “guerra termonucleare“ contro il mondo Android, in particolare con Samsung, con gli effetti sul mercato che si è imparato a conoscere negli ultimi mesi. Ma da dove deriva questa ossessiva attenzione ai brevetti?
Come facile intuire, il compianto Steve Jobs ne è l’artefice. Secondo quanto dichiarato alla stampa da un ex dipendente anonimo di Apple, sembra che prima degli anni 2000 l’iCEO non fosse così ossessionato dai brevetti. La nascita dell’iPod, tuttavia, ha mischiato le carte in tavola e reso Cupertino particolarmente aggressiva contro i competitor: è stata infatti una causa intentata da Creative Technology, con la richiesta di 100 milioni di dollari in danni per tecnologie apparentemente violate dal player di Cupertino, a spingere Jobs verso il pugno durissimo della burocrazia.
Per evitare altre scocciature, sia legali che economiche, pare che l’iCEO abbia richiesto agli esperti legali di Cupertino di “brevettare tutto”, anche quelle idee che avrebbero ricevuto il diniego palese dall’US Patent and Trademark Office:
«Impedisce comunque alle altre compagnie di tentare di brevettare la stessa idea»
Ma le ragioni potrebbero essere ben più profonde dal semplice desiderio di sbarazzarsi di concorrenza inopportuna. Per risollevarsi dai disastrosi anni ’90, Apple ha dovuto investire tutte le proprie risorse in innovazione. Per tornare a essere sulla cresta dell’onda – obiettivo raggiunto nell’ultimo biennio con una liquidità che non ha pari sul mercato – la Mela ha dovuto creare prodotti nuovi, ha dovuto rivoluzionare i consumi, ha dovuto segnare la via per un settore, quello di smartphone e tablet, prima non esistente o presente in altre modalità. Si pensi solo, così come la fonte dichiara, che uno strumento semplice come lo “Slide To Unlock” di iPhone abbia richiesto oltre due anni di ricerca, sviluppo e perfezionamento. Più che un colpo basso alla concorrenza, il brevetto sembra l’unica risorsa di Cupertino per proteggere un investimento. E, in effetti, questo orientamento protezionistico è ben emerso nelle dichiarazioni che l’azienda ha rilasciato a margine della causa vinta contro Samsung:
«Apple ha sempre puntato all’innovazione. Per proteggere le nostre invenzioni, abbiamo brevettato gran parte delle tecnologie che hanno definito una nuova categoria di prodotti. Nel raro caso si decida di adire le vie legali per una disputa sui brevetti, è solo perché non si ha altra scelta.»