Steve Jobs avrebbe minacciato Palm nel 2007 per costringere, in maniera scorretta, la rivale ad aderire a un patto che imponeva alle parti di non rubarsi i dipendenti a vicenda. Qualora Palm non avesse accettato, Apple avrebbe avviato una causa legale facendo leva sul proprio portfolio brevettuale.
È quanto emerge dalla documentazione depositata nel tribunale di San José nella causa intentata da alcune società contro cinque giganti della Silicon Valley, tra i quali figurano Apple, Google e Intel. In pratica, l’ex CEO di Cupertino avrebbe intimidito l’allora CEO di Palm Edward Colligan, il quale avrebbe però risposto per le rime facendo ugualmente riferimento alle proprietà intellettuali in possesso.
Colligan specificò chiaramente a Jobs come il patto per i dipendenti da egli menzionato fosse illegale e, per tale motivo, se Apple avesse scelto di portare Palm in aula, la propria azienda non sarebbe rimasta a guardare e avrebbe dato il via a uno scontro senza precedenti sul fronte brevettuale.
Il processo è ancora attualmente in corso ed è presieduto dal giudice Lucy Koh, che si ricorda è anche la responsabile dell’altro scontro tra Apple e Samsung. Le aziende coinvolte nella vicenda potrebbero correre grossi rischi ed essere obbligate al pagamento di multe salatissime, dato che, se confermato, quell’accordo stipulato sotto banco tra le cinque società sarebbe del tutto illegale.