Continuano a emergere in Rete le memorabilia in qualche modo correlate a Steve Jobs, il fondatore di Apple scomparso lo scorso ottobre. Dopo i contratti originali di fondazione e un iPod Shuffle autografato, misteriosamente scomparso da un’asta eBay, è la volta di una nota risalente al 1976 dove già si evincono i tratti distintivi dell’iCEO.
A renderla pubblica Mike Rose, il proprietario di un’agenzia pubblicitaria di Los Altos in California, a cui Jobs si era rivolto per la stampa del manuale del primissimo Apple I.
Nel messaggio scritto a mano, un probabile reminder per un collega di lavoro, si evince come già a 21 anni l’iCEO fosse determinato nei propri obiettivi. Definito come furbo ed eccentrico, la nota svela come Jobs avesse fatto di tutto per ottenere la stampa dei manuali a prezzi stracciati, promettendo forse grossi guadagni per il futuro. Ma l’agency non diede troppo credito al giovane, perché in un periodo storico in cui il personal computer era ancora lontano dall’affermarsi sul mercato consumer, Jobs e Steve Wozniack venivano semplicemente percepiti come due ragazzi rinchiusi in un garage.
L’accordo non andò in porto perché Steve decise di non approvare il budget richiesto dall’agenzia, optando quindi per una stampa in una normale copisteria. Apple I, tuttavia, fu davvero un piccolo successo, con circa una sessantina di esemplari venduti, di cui uno battuto all’asta poche settimane fa a oltre 170.000 dollari. Chissà che, con il senno di poi, la società di Mike Rose non si sia morsa le mani per un’opportunità così ghiotta perduta.