Steve Jobs è stato un personaggio in grado di colpire tutti, anche chi non si professi esattamente come un amante dei prodotti targati Apple. La sua scomparsa, avvenuta lo scorso ottobre, di conseguenza ha provocato dispiacere tra tante persone, a ulteriore testimonianza di come sia riuscito grazie al suo carisma e alla sua personalità a magnetizzare appassionati e semplici curiosi. Uno studio dell’Università di Essex ha provato a spiegare scientificamente come mai Jobs godesse di tutto questo affetto.
Il dottor Andrew K. Przybylski, che ha condotto la ricerca in tre parti, ha affermato:
«L’obiettivo della seguente ricerca è stato quello di analizzare empiricamente come la morte di Jobs abbia colpito emotivamente la popolazione in generale e in particolare coloro che utilizzano i dispositivi che ha contribuito a creare. Tre studi differenti sono stati organizzati per comprendere come la popolazione generale è stata molto rattristata dalla scomparsa di Jobs (studio 1) e perché le persone che utilizzano i dispositivi Apple abbiano sentito dentro di sé una tristezza molto personale (studi 2 e 3)».
Lo studio ha coinvolto circa 185.000 persone di età compresa tra i 18 e i 90 anni tramite un’intervista online. Da questa è emerso come in particolare gli utenti Apple abbiano provato un dolore più profondo rispetto gli altri, i quali sentivano solo un sentimento di tristezza come solitamente accade quando scompare un personaggio famoso.
Questo perché i consumatori dei dispositivi della mela morsicata si sentono solitamente molto legati ai loro acquisti, e di conseguenza a chi li ha progettati. Steve Jobs, insomma, ebbe il merito di apparire per diverse persone come qualcosa di più di un “semplice” ideatore di prodotti in grado di catalizzare le attenzioni delle masse.