Con la presentazione delle novità svelate ieri da Apple e dedicate all’ambito educativo, torna in auge anche una questione legata ai brevetti depositati dalla società di Cupertino, finora passata sotto silenzio. Stando a quanto pubblicato da AppleInsider, Steve Jobs si è battuto con tutte le sue forze affinché Push Pop Press cessasse la propria attività, ritenendo che alcune delle tecnologie impiegate appartenevano al portfolio di proprietà intellettuali della mela morsicata.
Push Pop Press, come spiegato ieri, è il nome della società che ha messo a punto gli strumenti per la creazione di libri digitali interattivi, come l’ormai celebre Our Choice pubblicato lo scorso anno da Al Gore, dedicato ai problemi climatici che affliggono il pianeta.
Il co-fondatore dell’azienda (ora acquisita da Facebook) è Mike Matas, in passato dipendente Apple e accreditato tra i firmatari di numerosi brevetti appartenenti alla società di Cupertino. Secondo Jobs, Matas avrebbe utilizzato alcune di queste tecnologie per la sua attività in PPP.
Le richieste dell’ex iCEO si sarebbero spinte fino a un vero e proprio ultimatum, probabilmente prima di una causa legale, fino a causare il passaggio di Push Pop Press nelle mani del social network di Mark Zuckerberg. Una questione piuttosto complessa, che emerge solamente in seguito all’annuncio delle nuove tecnologie di Apple per insegnanti e studenti.