La notizia è stata diramata ieri in tarda serata e ha velocemente fatto il giro di tutto il globo: Steve Jobs si è dimesso dal ruolo di CEO Apple. Ad assumere la posizione di amministratore delegato di Cupertino è Tim Cook, mentre il fondatore della società parteciperà al futuro della Mela in qualità di presidente.
Le motivazioni alla base di questa scelta non sono state diramate, ma è probabile siano connesse alle condizioni di salute di Jobs, dallo scorso 17 gennaio in pausa di convalescenza e più volte tartassato dalla stampa con ipotesi mediche funeste, probabilmente sovrastimate. Nonostante questo, però, l’iCEO non si allontanato troppo da Cupertino, partecipando a tutte le decisioni strategiche dell’azienda e in alcuni eventi ufficiali, quali la presentazione di iPad 2 e il recente lancio di OS X Lion e di iCloud.
Le dimissioni sono state consegnate al direttivo Apple lo scorso giovedì ed è stato Jobs stesso a indicare Cook come proprio successore. Il consiglio di amministrazione ha accettato positivamente la nomina proposta dal leader della società, dimostrando apprezzamento per il lavoro svolto da Cook in questi sei mesi di assenza di Steve Jobs. A confermarlo sono le parole di Art Levinson, presidente di Genentech e membro del direttivo Apple:
“Il consiglio d’amministrazione ha completa fiducia che Tim sia la persona giusta per essere il prossimo CEO. Jobs continuerà a servire Apple con intuizioni uniche, creatività e ispirazione.”
Jobs, nuovo presidente di Apple, ha salutato il board con una lettera, resa in parte pubblica dall’edizione online del The Wall Street Journal:
“Ho sempre affermato che, qualora fosse arrivato il giorno in cui non avrei più potuto rispondere a doveri e aspettative come CEO di Apple, sarei stato il primo a farvelo sapere. Sfortunatamente, quel giorno è arrivato. […] Credo che i più brillanti e innovativi giorni di Apple debbano ancora arrivare. Non vedo l’ora di osservare e contribuire al suo successo in un nuovo ruolo. […] Ho conosciuto alcuni dei migliori amici della mia vita in Apple, e vi ringrazio tutti per i molti anni in cui mi è stato permesso di lavorare al vostro fianco”.
Cook sembra essere un nome di stabilità per Cupertino, considerato come abbia già sostituito Jobs in due occasioni e come abbia egregiamente gestito Apple negli ultimi sei mesi. L’uomo, da quasi 15 anni nei piani alti dell’azienda, non può però contare sulla stessa verve, dimostrandosi restio alle apparizioni pubbliche e non particolarmente trainante durante i keynote, nonostante una professionalità elevata che ovviamente non metterà in pericolo il futuro della Mela. Una rassicurazione, quest’ultima, che non è però servita a placare gli animi finanziari: a pochi minuti dall’annuncio, il titolo in borsa è calato di 7 punti percentuali.