Non solo il mercato dell’intrattenimento elettronico: Steve Jobs, storico co-fondatore di Apple scomparso il 6 ottobre, voleva reinventare anche la TV, i libri di testo e la fotografia. È quanto ha affermato il suo biografo ufficiale, Walter Isaacson, nel corso di un’intervista concessa a Nick Bilton, giornalista del The New York Times.
Isaacson spiega che durante i suoi colloqui con Jobs, il papà dell’iPhone era piuttosto restio a parlare dei futuri progetti di Apple. Non ha mai nascosto però la sua intenzione di cambiare altri mercati, come quelli relativi a televisione, libri di testo e fotografia. In particolare, nel primo caso si chiedeva spesso come mai per controllarli fosse sempre necessario dover utilizzare quei complicati comandi a distanza.
La visione della TV del futuro secondo gli analisti sarà portata sul mercato da Apple entro i prossimi due anni, e chissà se dietro il concept della prima televisione targata Cupertino ci sarà lo zampino di Steve Jobs. Il New York Times ha ipotizzato che Siri potrebbe divenire fondamentale per sostituire il telecomando. Ma non solo: un prodotto del genere dovrebbe essere capace di accedere a contenuti online e interfacciarsi in modo semplice ed efficace con gli altri dispositivi Apple.
Aldilà di questo, Isaacson non nasconde la sua ammirazione per l’uomo che è stato Jobs. Una persona dal carisma e dall’immaginazione tale da far sognare e costringere all’impossibile le persone con cui lavorava. Chi collaborava con Steve Jobs poteva convincersi di poter anche attraversare i muri. Per questo, nel concludere la sua intervista, il biografo sostiene che grazie alla filosofia portata dal suo co-fondatore, Apple continuerà a rivoluzionare il mondo e le nostre abitudini.