Siri, l’assistente virtuale di iPhone 4S prossima allo sbarco – anche in italiano – sul nuovo iPad, non piace proprio a tutti. Fra i detrattori, un personaggio certamente singolare: Steve Wozniak. Il co-fondatore di Apple ha espresso il suo disappunto per come Siri sia stata implementata in iOS, preferendo invece la versione disponibile prima dell’acquisto da parte di Cupertino.
Come ben noto, infatti, Siri è il nome della società di terze parti che Apple ha acquisito nel 2010 per implementare i propri servizi vocali. Ai tempi l’assistente non era in grado di comporre messaggi di testo o fissare appuntamenti, ma la sua comprensione “intelligente” era praticamente identica all’attuale.
Nonostante sia ancora in beta, Wozniak lamenta una scarsa comprensione da parte del sistema. L’informatico si attendeva un miglioramento sostanziale grazie al supporto di Apple, ma in realtà si manifesterebbero dei bug addirittura peggiori rispetto alla sua versione originale. Tanto da preferirgli il mondo Android:
«Quando Apple l’ha rilasciata ha continuato ad avere gli stessi problemi… dovrebbe essere sufficientemente intelligente da analizzare le parole che si dicono e sapere cosa si sta chiedendo. […] Mi è capitato in auto di ripetere continuamente “Chiama la Lark Creek Steak House”, ma non ci sono mai riuscito. Ho quindi preso il mio telefono Android, detto la stessa frase, e ce l’ho fatta.»
Chissà se le imminenti innovazioni di Siri, che verranno implementate con il rilascio al pubblico di iOS 6, riusciranno a placare la delusione di Wozniak. Si parla di un livello di comprensione maggiore, nuove lingue disponibili, la capacità di prenotare ristoranti e cinema, di analizzare i risultati sportivi della propria squadra del cuore e molto altro ancora. E chissà che non sia proprio al funzione ristorante a risolvere il piccolo impiccio con la Lark Creek Steak House.