Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, ha concesso una breve intervista a una stazione news australiana, parlando principalmente del suo passato nel colosso di Cupertino, del personaggio di Steve Jobs e dell’attuale era digitale, svelando anche qualche curioso retroscena sui rapporti con l’iCEO.
Superate le domande di rito, la ABC (Australian Broadcasting Corporation) ha chiesto a Wozniak il suo parere circa il futuro dei computer e l’eredità che Steve Jobs inevitabilmente ha lasciato alle sue spalle. L’uomo ha descritto il co-fondatore di Apple come una progressione naturale di circostanze, spiegando come, mentre lui era impegnato a dare vita a nuove invenzioni per conto di Hewlett-Packard, Jobs cercasse sempre di trasformare quelle invenzioni in denaro.
I due, supportati dal finanziatore Ron Wayne, hanno deciso di fondare Apple con l’intento di progettare prodotti informatici all’avanguardia. E riguardo al suo rapporto con Jobs, racconta:
«Siamo entrambi cresciuti nei giorni della Controcultura, ed eravamo ammirati dalle persone che la pensavano diversamente. In quel lasso di tempo, eravamo molto simili. Steve è stato un leader incredibile e un manager. […] È stato al suo ritorno in Apple che sapeva come gestire un’azienda e non commettere errori…come tenere traccia delle operazioni, dell’inventario e ogni singolo reparto che è presente in una società».
Steve Wozniak si è poi soffermato sul futuro della tecnologia, spiegando come l’interazione intuitiva per l’utente debba rappresentare il prossimo importante passo:
«Questi computer sono sempre più umani. Li tocchiamo come possiamo toccare un umano o un oggetto reale su un tavolo che può essere spostato come desideriamo. Stiamo parlando con i nostri telefoni e computer per dire loro cosa fare. Sono convinto che il mondo virtuale possa crescere fino a fare tutto per noi».