Ci siamo da poco lasciati alle spalle la generazione dei PowerMac, sostituita dall’incredibile potenza e capienza dei Mac Pro, i primi desktop professionali di Apple a montare un processore Intel.
Ci sono voluti 12 anni prima che Apple abbandonasse questo nome e non è un caso che lo abbia fatto proprio con l’abbandono dei processori PowerPC.
Il nome, infatti, fu inventato in occasione del lancio del primo Macintosh con un processore PowerPC e per molti anni è stato il nome di tutti i Mac desktop con il nuovo processore, a prescindere dalle fasce di prezzo.
Solo negli ultimi anni, dopo il ritorno di Jobs in Apple, divenne sinonimo di Mac professionale.
Il primo computer di Apple a essere chiamato PowerMac fu il modello 6100, messo sul mercato nel marzo del 1994.
Era completamente diverso dai PowerMac G3, G4 o G5.
Come si può vedere nella foto (trovata su allaboutapple.com) il case che lo componeva era di color chiaro ed era stato studiato per essere disposto orizzontalmente sulla scrivania, sotto al monitor.
Non aveva sistemi di apertura rapida e all’interno somigliava molto a qualsiasi PC.
Aveva un processore PowerPC 601 a 60MHz, montava un massimo di 72MB di RAM, aveva un hard disk da 500MB, un lettore Floppy Disk da 1,4MB e un lettore CD 2x opzionale.
Le connessioni con le periferiche erano di due tipi: mouse e tastiere erano collegate via ADB (Apple Desktop Bus), mentre le altre periferiche erano connesse con una SCSI DB-25.
Erano incluse anche ingresso e uscita audio a 16 bit, oltre alla ethernet AAUI-15.
Il sistema operativo preinstallato era il MacOS 7.5
Apple doveva fare ancora molta strada per arrivare alla potenza e alla razionalizzazione presente nei modelli attuali.
Tuttavia l’elevata qualità dei componenti e del sistema operativo fecero diventare il 6100 un riferimento per il mondo dei computer di quegli anni.