Quando nel giugno del 2003 Apple presentò i nuovi PowerMac con i nuovissimi processori G5 a 64bit tutti pensarono che la casa di Cupertino avrebbe messo il nuovo processore anche nei PowerBook G4 chiamandoli semplicemente PowerBook G5.
Purtroppo il G5 consumava troppa energia e sviluppava troppo calore per essere usato nei portatili.
IBM si mise a lavoro per trovare una soluzione al problema, ma in tre anni non ci fu nessun miglioramento.
Se per i portatili il consumo e il calore erano il problema, per i desktop il guaio stava nel sempre più difficoltoso aumento dei GHz di ogni singolo processore.
Apple così decise di passare ai processori di Intel.
Per l’occasione Steve Jobs decise che avrebbe chiamato i nuovi portatili con un nome diverso, che mettesse più in risalto il fatto che fossero Macintosh.
Il giorno della presentazione al pubblico il nome “PowerBook” (che aveva accompagnato i portatili di Apple sin dal 1991) fu sostituito con “MacBook Pro“.
Annunciati nel gennaio del 2006, i MacBook Pro sfoggiavano un case più sottile, una telecamera iSight incastonata sopra lo schermo, il telecomando per FrontRow in dotazione, uno slot ExpressCard/34, una ricezione migliorata del segnale WiFi e un hard disk Serial-ATA.
Una grande novità di questi modelli fu il caricabatteria con funzionalità MagSafe per scongiurare cadute accidentali; in pratica il cavo per la ricarica della batteria veniva connesso al portatile con una connessione magnetica. In questo modo nel caso che il cavo di alimentazione venisse tirato per errore si sarebbe sganciato senza trascinare con sè il portatile.
Inizialmente il MacBook Pro fu disponibile solo con monitor a 15,4″ in due configurazioni con processore Intel CoreDuo da 1,83 o 2,16 GHz che andavano dai 1.999 ai 2.499 dollari.
Nell’aprile dello stesso anno, però, fu rilasciato anche il modello con il monitor a 17″ che, oltre a tutte le migliorie del modello da 15,4″, includeva anche la FireWire800 ed era venduto a 2.799 dollari.
Da allora c’è stato solo un aggiornamento relativo al processore.
Oggi è ancora possibile comprare macchine con queste caratteristiche, ma con la differenza che ora montano un Intel Core2Duo e che il modello da 17″ e il maggiore di quelli da 15″ vanno a 2,33GHz mentre l’altro va a 2,16GHz.
I prezzi sono rimasti invariati.
Apple con l’introduzione del MacBook Pro ha segnato un forte stacco col passato, ma è riuscita a mantenere tutte le qualità dei PowerBook dimostrando di saperne sviluppare e migliorare l’idea ancora una volta.