Il XIX secolo vide profondi sviluppi nel neonato settore fotografico: in molti si appassionarono alla dagherrotipia, nacquero le prime industrie per la produzione di materiale utile e furono fondate diverse aziende tuttora esistenti, come Kodak, Nikon, Agfa, Leica e altre ancora.
Nel XX secolo, però, si cominciarono a stabilire i primi punti fermi per quello che è l’attuale sistema fotografico: nel 1903 fece il suo esordio la Graflex, prima fotocamera SLR al mondo; Edwin Land nel 1929 brevettò il primo modello di pellicola a sviluppo istantaneo, che fece la fortuna di Polaroid per diversi decenni; nel 1932, invece, nacque la Leica, che portò con sé il formato standard 35 mm.
Ma lo scorso secolo è stato importante soprattutto per quanto riguarda gli sviluppi nell’utilizzo del colore: già nel 1903, infatti, i fratelli Lumière, noti per l’invenzione del proiettore cinematografico, brevettarono l’autocromia, il sistema fotografico basato sul metodo additivo; risale al 1941, invece, la prima pellicola per negativi a colori, frutto degli studi di Kodacolor.
Un’ulteriore passo da gigante, un passaggio fondamentale nella storia della fotografia si ebbe nel 1975, e verrà preso in considerazione nella quarta e ultima parte di questa serie di articoli.