Se da un lato Apple sembrerebbe essere intenzionata ad introdurre nei prossimi iPhone la possibilità di farsi riconoscere dal dispositivo mediante le impronte digitali, dall’altro continua lo sviluppo di soluzioni dedicate ai prodotti della mela morsicata e non nel campo della biometria. L’ultimo esempio è Stratus, un piccolo accessorio che consente di creare un vero e proprio database biometrico per riconoscere persone utilizzando informazioni fino ad oggi non sfruttate.
Grazie a Stratus, prodotto dalla società AOptix, è possibile dunque registrare informazioni su di una persona relative ad esempio alla voce, alle impronte digitali, al volto oppure semplicemente al’iride, sfruttando la sensorisitica a disposizione dell’iPhone (microfono e fotocamera in primis). Tali informazioni vengono archiviate in locale grazie ad un’apposita app e possono essere utilizzate in seguito per identificare una persona già scansionata in passato.
Un simile strumento potrebbe dunque rivelarsi particolarmente utile sia nella gestione di attività quotidiane, soprattutto nel campo amministrativo, sia per gestire eventuali emergenze, soprattutto qualora sia necessario identificare con sicurezza un ampio gruppo di persone. Ad oggi, il prezzo dell’applicazione è di 199 dollari, cui vanno aggiunti i costi per l’acquisto di Stratus, il cui prezzo è da concordare tra l’azienda ed il cliente.
Quanto sviluppato da AOptix conferma dunque il continuo interesse da parte del mondo tecnologico nei confronti del riconoscimento biometrico, come dimostra la nascita di nuove soluzioni con una rapidità impressionante rispetto al passato. In futuro, insomma, potrebbe esser possibile fare a meno di carte di identità e passaporti, password e chiavi di accesso: per verificare la propria identità sarà sufficiente poggiare un dito su di un lettore, mostrare il proprio occhio o semplicemente parlare.