Lo streaming non ha rivoluzionato soltanto il mercato televisivo ma anche quello musicale, grazie a colossi del calibro di Spotify e Apple Music. Secondo le statistiche riportate dalla Recording Industry Association of America (RIAA), lo streaming adesso rappresenterebbe l’80% dell’intero mercato musicale statunitense: una crescita esponenziale insomma, se si pensa che nel 2010 costituiva appena il 7%. Parlando di numeri, gli abbonati ai vari servizi di streaming sono aumentati da circa 1,5 milioni a 61 milioni tra il 2010 e la prima metà del 2019.
Spotify ha debuttato negli Stati Uniti nel 2011, mentre Apple Music ha visto la luce tre anni più tardi, nel 2014. Non sono ovviamente gli unici servizi di streaming musicale disponibili, vale infatti la pena citare anche Tidal, Pandora, YouTube Music e Amazon Prime Music. A favorire la crescita dello streaming è stato indubbiamente lo smartphone: circa l’81% degli americani ne ha uno, mentre nel 2010 era appena il 35% della popolazione USA a possedere il dispositivo. Dal momento che è molto più semplice e comodo utilizzare un servizio di streaming che acquistare album digitali o caricare MP3 su un telefono (o, peggio ancora, portarsi dietro un lettore musicale), la diffusione dello smartphone ha svolto un ruolo chiave nella crescita dello streaming.
Over the course of the decade, streaming has surpassed both digital downloads and physical products 🎼 , now accounting for 80% of the market. #RIAAMusicData pic.twitter.com/q04FeQBT5a
— RIAA (@RIAA) December 30, 2019
Nel 2010, le vendite di copie fisiche rappresentavano il 52% del mercato musicale statunitense, quelle digitali il 38%. Entrambe sono ora ridotte al 9%. Tuttavia, sebbene le persone abbiano quasi smesso di acquistare i CD, i vinili sono di nuovo in crescita: le vendite dei 45 giri (e degli altri formati) sono aumentate da poco più di 50 milioni di dollari nel 2009 a quasi 450 milioni nel 2018.
Visto il numero sempre crescente di dispositivi in grado di supportare lo streaming, non è da escludere che la percentuale occupata dell’intero mercato musicale aumenti ancora nei prossimi anni.