E-bay, il rinomato servizio di acquisti e vendite online, rappresenta una comodità per effettuare le nostre compre senza uscire da casa o per trovare oggetti che ci interessano, magari sperando in un affare. È un modo vantaggioso anche per liberarci di cose che non ci servono più, cercando di guadagnarci una somma più o meno cospicua.
Ma i bambini sono oggetti di cui liberarsi, mettendoli su e-Bay? La vicenda ha dell’incredibile. In Olanda Jankje Tamara e Gideon Stegemam hanno comprato da una giovane coppia belga il loro piccolo Jayden, di appena 4 mesi, proprio su e-Bay. Il fatto è venuto allo scoperto in seguito alla denuncia di un giornalista olandese, che era riuscito a trovare alcune tracce di questo particolare acquisto sulla rete.
La coppia acquirente aveva deciso di superare gli ostacoli derivanti dalla lunga tempistica e dai ritardi amministrativi del consueto processo di adozione ricorrendo al famoso sito Internet. L’acquisto del bambino era avvenuto nel parcheggio dell’ospedale pochi giorni dopo la sua nascita. Ma le indagini hanno portato all’intervento delle autorità, che per il momento hanno deciso di lasciare il bimbo ai suoi nuovi genitori.
Se il Web con i suoi servizi innovativi rappresenta una grande opportunità per gli utenti, questo non vuol dire che devono essere varcati i confini del lecito e del moralmente accettabile, perché altrimenti si rischia di trasformare l’innovazione in regresso sociale.
L’innovazione tecnologica e le nuove risorse del Web devono andare d’accordo con l’etica comune, altrimenti si corre il pericolo di costruire una comunità in cui paradossalmente si è al massimo dello sviluppo informatico e al livello più basso dal punto di vista dei comportamenti e delle relazioni con gli altri.
Come al solito tutto dipende dall’uso che gli utenti fanno degli strumenti del Web che hanno a disposizione. Lo strumento in sé può essere innovativo e vantaggioso, ma sta a noi decidere se ciò che abbiamo nelle nostre mani può diventare una preziosa risorsa o un modo per mettere in discussione le regole vigenti e il buon senso del gruppo umano di cui facciamo parte