A Cuba è giunta l’ora per una nuova e pacifica rivoluzione. Coerente con le dichiarazioni formulate nel corso del mese di marzo, il governo della piccola isola ha dato il proprio assenso per la libera vendita dei personal computer entro i propri confini nazionali, possibilità fino ad ora resa impossibile dalle severe leggi statali. Nonostante sia decaduto il divieto, saranno comunque in pochi a potersi permettere il lusso di acquistare un PC.
Un computer desktop dotato di monitor costa, infatti, circa 500 Euro, un prezzo ben al di sopra delle possibilità della maggior parte dei cubani, che hanno comunque affollato incuriositi il primo negozio dotato dei nuovi dispositivi all’Havana, la capitale del Paese. Stando alle informazioni fornite dalla Associated Press, all’esterno del negozio si sarebbero formate lunghe code di curiosi, accorsi per osservare uno dei segni più tangibili del nuovo corso politico avviato da Raul Castro all’indomani della sua successione al fratello Fidel.
Assemblati a Cuba, i computer al momento venduti all’Havana appartengono a un unico modello con una dotazione hardware estremamente essenziale. I dispositivi sono infatti dotati di mouse, tastiera, lettore ottico per CD/DVD e di un monitor. Il sistema operativo preinstallato è Windows XP, che può fare affidamento su un processore Intel Celeron, su un banco di memoria RAM da 512 Mb e un disco rigido da 80 Gb. La maggior parte dell’hardware proviene dalla Cina e viene assemblato da alcune società cubane direttamente sull’isola.
Per ora un solo negozio in tutta Cuba è autorizzato a vendere i nuovi personal computer, ma entro alcune settimane l’approvigionamento dovrebbe essere tale da consentire ad altri negozi di distribuire i PC. Rendendo legale la vendita di questi dispositivi, il governo cubano intende arginare il più possibile il florido mercato nero sviluppatosi nel corso degli ultimi anni per lo smercio di personal computer. Per sopravvivere e rimanere “in affari”, i principali centri del mercato nero potrebbero però portare al di sotto dei 500 Euro il costo dei loro dispositivi, disincentivando l’acquisto legale dei PC.
Nonostante i passi in avanti del governo cubano nei confronti delle nuove tecnologie, la consultazione e l’utilizzo dei materiali disponibili in Rete subisce spesso pesanti limitazioni. Secondo numerose associazioni per i diritti umani, l’accesso al Web sarebbe sottoposto a costanti restrizioni e controlli da parte del governo. I due unici Internet service provider presenti sull’isola sarebbero fortemente assoggettati alle istanze del regime.