La notizia è tutt’altro che nuova (ha più o meno 4 mesi), ma è stata rilanciata con forza e convinzione proprio in questi giorni, in occasione della conferenza JavaONE durante la quale Bill Joy, carismatico chief scientist di Sun Microsystem, ha ufficialmente annunciato che JXTA (da pronunciarsi “giacsta”), una piattaforma peer-to-peer che, tramite Java, punta a diventare uno standard aperto, diventerà parte integrante di Sun ONE, un’infrastruttura tecnologica basata anch’essa su standard aperti il cui scopo è contrastare l’avanzata, che si annuncia imponente, di Microsoft.NET
Ma che cos’è esattamente JXTA? In estrema sintesi, si tratta di una piattaforma che ricorda i più noti sistemi Napster e Gnutella, ma che ha, rispetto a questi ultimi, ambizioni decisamente colossali: nientemeno che trasformare il peer-to-peer nel sistema standard di utilizzazione delle rete, rendendolo usato e diffuso esattamente come oggi sono usati e diffusi i protocolli TCP/IP e HTTP, le due tecnologie senza le quali Internet non esisterebbe.
Il primo passo per raggiungere lo scopo resta intanto quello di coinvolgere nel progetto la comunità degli sviluppatori open source. A questo fine sempre Bill Joy ha dichiarato che non esisteranno licenze ma solo un codice libero e disponibile a tutti. Inoltre Sun, dopo una prima implementazione, ha promesso di non interferire con il lavoro degli sviluppatori, assicurando che si farà da parte.
La scelta di Sun Microsystem, puntare tutto sull’open source e non su un sistema proprietario, è tutt’altro che casuale. JAXTA, come del resto l’intero progetto ONE, nasce infatti in esplicita concorrenza con l’altro progetto, ugualmente ambizioso, elaborato di Microsoft e denominato .NET, un’infrastruttura che dovrebbe integrare tutti i software Microsoft già esistenti, oltre a quelli di cui è già stato annunciato il prossimo rilascio, esaltando la multimedialità fruibile tramite il PC e favorendo la massima condivisione dei dati non solo fra PC, ma coinvolgendo anche tutti i vari dispositivi portatili.
Il nemico numero 1 di questa strategia resta per Microsoft tutto il movimento open source, contro il quale ha scatenato, soprattutto in quest’ultimo periodo una campagna senza precendenti, culminata nelle dichiarazioni recentemente rilasciate da Steve Ballmer, CEO della società, secondo il quale Linux, il più noto sistema operativo basato sull’open source, è un vero e proprio cancro: “Linux è come un cancro che si attacca a qualunque cosa tocca modificandone il copyright. Questo è il modo in cui funziona quella licenza (la GPL)”
Sarà un caso, ma le dichiarazioni dei dirigenti Microsoft si sono fatte molto più “cattive” e frequenti proprio in questi ultimi tempi, alla vigilia dell’uscita di Windows XP, vera e propria pietra angolare della piattaforma .NET.