Sun presenta il suo Project Indiana

Sun ha presentato il proprio Project Indiana, distribuzione basata su kernel OpenSolaris per un sistema operativo aperto a capo del quale va Ian Murdock, già protagonista dell'imporsi di Debian. Il progetto prevede interfaccia grafica Gnome 2.20
Sun presenta il suo Project Indiana
Sun ha presentato il proprio Project Indiana, distribuzione basata su kernel OpenSolaris per un sistema operativo aperto a capo del quale va Ian Murdock, già protagonista dell'imporsi di Debian. Il progetto prevede interfaccia grafica Gnome 2.20

Con la prima Developer Preview, Sun ha tolto i veli a Project Indiana, una distribuzione basata sul kernel OpenSolaris. Già con l’avvio del progetto OpenSolaris, Sun aveva reso disponibile sotto forma di codice sorgente una grossa fetta del suo Solaris: Indiana è un passo in avanti su questa strada e rappresenta la prima volta di Sun alle prese con un sistema operativo pronto e completamente redistribuibile. Infatti, rispetto alle versioni gratuite degli altri OS di Sun (Solaris e Solaris Express), gli utenti possono liberamente copiare e distribuire Indiana, e non devono registrarsi per scaricarlo.

Sun non nasconde di voler replicare l’esperienza delle varie distribuzioni Linux e proprio per questo ha messo a capo del progetto Ian Murdock, noto soprattutto per aver fondato la distribuzione Gnu/Linux Debian. Proprio in onore di Murdock si è scelto il nome Indiana. Infatti Indiana, così come Debian, contiene il nome Ian ed è anche lo stato degli USA di cui Murdock è originario. Tuttavia il nome verrà quasi certamente cambiato in concomitanza con il rilascio definitivo previsto per la primavera del 2008.

Delle distribuzioni Gnu/Linux, però, Sun vuole evitare la frammentazione e insieme alla sua distribuzione ufficiale ha introdotto il Distribution Constructor Toolkit, creato appositamente per facilitare la creazione di distribuzioni derivate. Inoltre Sun conta molto sull’ufficialità dell’operazione: per quanto Indiana sia controllato dalla comunità di OpenSolaris, questa comunità è sotto stretto controllo di Sun. Questa mossa, inoltre, non potrà che mettere in ombra le altre distribuzioni OpenSolaris, come Nexenta e Belenix, che comunque finora non hanno riscosso un grosso successo. Nel mondo del pinguino, invece, non esiste una distribuzione ufficiale Linux e le varie anime, pur avendo un cuore comune, presentano delle incompatibilità.

Dal punto di vista tecnico, Indiana rappresenta per Sun una doppia opportunità: da un lato è un sistema per rendere subito disponibili le ultime innovazioni; dall’altro le tecnologie più recenti vengono messe sul banco di prova prima di essere introdotte in Solaris. Quest’ultimo resterà un sistema dedicato al mercato Enterprise e continuerà ad avere una politica di rilascio particolarmente lenta, mentre Indiana, a partire dalla prima versione stabile, vedrà una nuova release ogni sei mesi.

È possibile scaricare la Developer Preview dal sito dedicato al progetto. Indiana è distribuito come un Live CD installabile tramite lo Slim installer in maniera simile a quanto succede con Ubuntu e il suo Ubiquity, e presto saranno disponibili online degli archivi di software pronto da installare, evitando così la necessità di scaricare interi DVD. Attualmente Indiana usa Gnome 2.20 come interfaccia grafica e include alcuni software come Firefox e Thunderbird (manca OpenOffice). Sotto il cofano presenta il corredo completo delle utility Gnu, e un kernel basato sulla Nevada Build 75 di OpenSolaris, che gli permette di utilizzare ZFS, il filesystem ufficiale di Sun, attualmente tra i più avanzati e performanti.

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