Sistemi emulati, virtualizzati, alienati… oggi è una gran moda (e spesso una reale necessità), ma questa perdita di identità porta a situazioni insolite. A suo tempo, come riporta The Register, è apparsa la notizia di sistemi Microsoft riconosciuti come alieni dal sito Windows Update. Virtualizzando il Windows, e cercandolo di aggiornare, il sito di Microsoft mostrava, in pratica, un bel messaggio d’errore impedendo di proseguire gli aggiornamenti.
Questa volta la novità è decisamente più curiosa: nel Forum Ubuntu un post di un tal Mig5 riporta la curiosa possibilità di superare il WGA (il controllo dell’autenticità di Windows) addirittura usando Ubuntu!
Il Windows Genuine Advantage è un meccanismo (a volte tedioso) che controlla se la versione di Windows che usiamo è regolare o piratata. Uno dei livelli a cui questo sistema viene applicato è il download di alcuni prodotti Microsoft (in particolare Internet Explorer 7 e Windows Media Player), che non potremo scaricare senza aver fatto quel controllo.
L’utente in questione è riuscito a bypassare il controllo, e scaricare il software desiderato, usando IEs4Linux. Questo programma è un metodo molto usato per poter installare IE sotto Linux, che sfrutta le librerie di compatibilità di WINE e scarica il browser direttamente dal sito Microsoft. Sebbene non sia il browser preferito dal popolo di Linux, spesso è una necessità averlo installato e correttamente funzionante per poter aprire siti critici (come quello della propria banca) strutturati in modo da sfruttare appunto IE piuttosto che un browser standard.
Con questo sistema, a quanto pare vedendo il filmato pubblicato dall’utente è possibile scaricare i programmi che richiedono la verifica dell’autenticità.
[youtube]mfx44VA4KU4[/youtube]
Il fatto è curioso, ma vanno ricordate due cose: Internet Explorer può essere usato solo da chi ha una regolare licenza di Windows (quindi anche se lo si usa sotto GNU/Linux) e i programmi che si scaricano effettueranno degli ulteriori controlli in fase di installazione.
Ancora una volta, il WGA non cessa di farci riflettere sulla sua (in)utilità…