Ma naturalmente IBM, con il suo Blue Gene/L installato a Livermore, California, che in estate è stato ulteriormente pompato al fine di raggiungere la ragguardevole cifra di 478 TeraFlops.
Cos’è un TeraFlops? Un TeraFlop è l’unità di misura utilizzata per indicare la potenza di un calcolatore, per essere precisi un TeraFlop rappresenta un trilione di operazioni in virgola mobile al secondo.
Continuando a scorrere la classifica aggiornata dei computer più potenti del pianeta, troviamo al secondo posto un parente stretto del capostipite della dinastia IBM: Blue Gene/P, installato presso il consorzio di ricerca Julich in Germania, con i suoi più che dignitosi 167 TeraFlop. Un buon piazzamento per l’Europa non trovate?
E l’Italia? Naturalmente quando si tratta di tecnologia noi chiniamo il capo, questa volta però qualcosa di positivo c’è. Complessivamente, dei 500 supercomputer presenti in classifica, solo 6 sono italiani, ma negli ultimi 5 mesi la potenza elaborativa complessiva dei supercomputer nostrani è più che raddoppiata, grazie soprattutto alla bestiola installata presso il consorzio interuniversitario CINECA, naturalmente sempre col patrocinio di mamma IBM.
Intanto il mondo va avanti, ed in particolare IBM è già proiettata al futuro del tutto decisa a sfondare il traguardo del PetaFlop (aggiungete 3 zeri alla definizione di prima), e per farlo sta puntando tutto sul progetto “Roadrunner”. Tale supercomputer sfonderà tale soglia sfruttando una soluzione ibrida che vede l’impiego di processori tradizionali AMD, affiancati al celeberrimo Cell Boradband Engine, sviluppato da IBM congiuntamente con Sony e Toshiba, che attualmente arma le PlayStation 3 di Sony. Tale processore è famoso per le sue abilità di calcolo parallelo e per le sue elevate prestazioni di calcolo in virgola mobile e quindi dovrebbe facilitare IBM nel raggiungimento di questo ambizioso traguardo.