Microsoft è al lavoro insieme ad alcuni fornitori di componenti asiatici per testare un suo smartphone basato su Windows Phone 8. Le indiscrezioni arrivano da un fonte anonima che conosce i piani dell’azienda di Redmond, ma non è certo l’avvio della produzione di massa del terminale. Se ciò dovesse accadere, il modello di business diventerebbe simile a quello di Apple. Microsoft ha già lanciato sul mercato il suo tablet con Windows RT, che quindi potrebbe essere affiancato da un Surface Phone nel prossimo anno.
All’inizio di ottobre, nella lettera annuale indirizzata agli azionisti, Steve Ballmer aveva definito Microsoft “un’azienda di dispositivi e servizi”. Tra gli obiettivi per il futuro, il CEO aveva indicato lo sviluppo di nuovi fattori di forma per migliorare l’uso del touch, delle gesture e della voce. In una recente intervista comparsa sulle pagine del Wall Street Journal, Ballmer non ha rilasciato nessun commento a riguardo, dimostrando solo la sua soddisfazione per i nuovi prodotti annunciati da Nokia, Samsung e HTC.
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Secondo la fonte asiatica, il Surface Phone di Microsoft dovrebbe avere un display con una diagonale compresa tra 4 e 5 pollici. Si tratterebbe quindi di un terminale indirizzato alla fascia alta del mercato, attualmente occupata dal Galaxy S3 di Samsung e dall’iPhone 5 di Apple, ai quali si aggiungeranno presto il Nexus 4 di Google e il Lumia 920 di Nokia. Proprio l’accordo stipulato con il produttore finlandese potrebbe essere un ostacolo all’ingresso dell’azienda di Redmond nel settore (Nokia riceve ogni trimestre un sussidio di 250 milioni di dollari). Stephen Elop ha comunque dichiarato che un eventuale smartphone Microsoft rappresenterebbe uno stimolo per le vendite delle altre aziende.
Secondo il report pubblicato ieri da IDC, la quota di mercato di Windows Phone nel terzo trimestre 2012 è pari al 2%, corrispondente a 3,6 milioni di smartphone venduti. Nel conteggio non sono inclusi i terminali Windows Phone 8, per cui i dati dovrebbero migliorare nel prossimo trimestre. Probabilmente Microsoft vuole prima lasciare spazio ai suoi partner e, in caso di risultati negativi, mettere in pratica il suo “piano B”.