Volete regalare, per Natale, un libro divertente ma che sia prodotto dal Web 2.0? Il grande esempio di Spinoza.it sta cominciando a fare proseliti, e se l’anno scorso il must della risata crowdsourcing era la versione cartacea del sito di satira, quest’anno tra i candidati ci sono le definizioni di Sveltopedia.
Il sito delle definizioni improbabili in 140 caratteri, un po’ Wikipedia e un po’ Twitter, ha avuto un tale successo che è appena stato pubblicato il libro che raccoglie il meglio del lavoro di creazione di pazienti utenti in Rete: 2.000 voci per una prima enciclopedia collettiva delle cose che su tutte le altre enciclopedie non leggerete mai. Un esempio? Eccolo:
Web: Un modo per sapere cosa ci stiamo perdendo grazie al Web. Wikileaks: social network per politici in grado di rovinare amicizie meglio di Facebook e senza obbligo di iscrizione.
Tutto è nato secondo quella che è ormai è una dinamica tipica del crowd-marketing: il sito Internet dove leggere le definizioni e inserire le proprie, un account Twitter per gli aggiornamenti (anche tramite SMS), e poi la pubblicazione del libro.
Un bell’affare per Mikamai, il creatore del sito, e un bell’esempio per chi voglia immaginare una buona idea sul Web e piazzarla anche economicamente: la cosa migliore è la piattaforma social.