Che il file sharing sia un’attività ampiamente diffusa nel Web e praticata da milioni di navigatori, oramai è un dato di fatto. Che possa essere ritenuta una vera e propria religione, invece, è un po’ meno scontato ma non per questo inverosimile: in Svezia, infatti, dopo oltre un anno di battaglie per ottenere lo status di religione riconosciuta, è stata fondata la Chiesa Missionaria del Kopimismo.
I suoi adepti, i Kopimisti, non vanno in giro per le strade a predicare il verbo di un qualche Dio, non venerano una qualche figura sacra, ma esaltano l’informazione libera nel web. Per essi, infatti, «l’informazione è sacra e la condivisione dei file un sacramento»: niente acqua santa, dunque, ma soltanto una serie di bit da mettere a disposizione degli altri religiosi per far sì che la Rete possa essere sempre più uno strumento di condivisione.
«La comunità del Kopimismo non richiede alcuna partecipazione formale. È necessario sentirsi chiamati in causa per collaborare a quanto di più sacro ci sia, l’informazione e la condivisione». Tra i simboli religiosi ufficiali figurano dunque le combinazioni di tasti CTRL+C e CTRL+V, oramai divenuti la rappresentazione ufficiale delle operazioni di copia e incolla tramite PC. Il gruppo organizza inoltre appositi eventi e manifestazioni, così come attività utili a tutti gli adepti per mettere in pratica le “buone azioni” decantate dalla religione.
Religione che, dopo tre tentativi, è finalmente riuscita a essere accettata sul territorio svedese, alla pari del Cattolicesimo, dell’Islam oppure del Buddismo. Il mondo digitale, insomma, permea sempre più la vita offline, al punto tale da creare un vero e proprio culto per una delle attività più frequenti nel web.