Cosa ci andrà mai a fare la gente su Internet? La risposta può darla per buona parte ciò che è successo in Svezia.
Nel primo giorno di vigore della nuova legge antipirateria, il traffico Internet ha subito una diminuzione, o meglio un vero e proprio crollo: meno 30%.
La nuova normativa, meglio conosciuta come IPRED (Intellectual Property Rights Enforcement Directive), ha dunque indotto uno svedese su tre ad evitare il pericoloso contatto con la rete.
Ma cosa temevano in concreto gli svedesi? Qual è l’obiettivo dell’IPRED? In sostanza, questa legge (sulla base delle direttive europee) costringe i provider a raccogliere, e comunicare a chi di dovere, i dati personali delle persone sospettate di infrangere la legge sul copyright.
Non c’è che dire, se questa legge voleva fare da deterrente all’uso dei programmi P2P c’è riuscita: si è passati dai 120 Gbit/sec di traffico del 31 marzo agli 80 Gbit/sec del giorno dopo, primo giorno di vigore dell’IPRED, in decisa controtendenza con la crescita di traffico che si registrava nelle precedenti settimane.
Facile supporre che la grossa fetta mancante sia interamente composta da persone che usano (usavano!) Internet per scaricare materiale protetto.